In materia di farmaci inutilizzati è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 29 del 18 luglio 2018 un ricorso per questione di legittimità costituzionale presentato dal governo presso la Corte costituzionale, contro una norma della Regione Campania in materia di “Interventi regionali per il recupero, il reimpiego e la donazione ai fini del riutilizzo di medicinali inutilizzati in corso di validità”.
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«Detta legge – si legge nel documento – volta a sostenere le fasce di popolazione più esposte al rischio di impoverimento, prevede, all’art. 2 il riutilizzo delle confezioni di medicinali in corso di validità, ancora integre e correttamente conservate, in possesso di ospiti delle residenze sanitarie assistenziali, ovvero in possesso di famiglie che hanno ricevuto assistenza domiciliare o assistenza domiciliare integrata per un loro congiunto».
Quindi, all’art. 3, «demanda alla giunta regionale il compito di approvare un provvedimento che, rispettivamente, “definisce puntualmente le caratteristiche dei medicinali idonei alla raccolta, alla restituzione e alla donazione”, e “individua le verifiche obbligatorie sui medicinali di cui all’art. 2, comma 1 e il soggetto competente alle verifiche”».
Ebbene, secondo l’esecutivo guidato da Giuseppe Conte, tali disposizioni «contrastano con i principi fondamentali in materia di tutela della salute pubblica contenuti sia nell’art. 2 della legge 19 agosto 2016, n. 166, la quale individua dettagliatamente i prodotti farmaceutici destinati alla donazione a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi». Di conseguenza, si tratterebbe di una violazione dell’articolo 117 della Costituzione, che «riserva alla legislazione statale la determinazione dei principi fondamentali in materia di tutela della salute, nonché del principio di uguaglianza di cui all’art. 3 della Carta fondamentale».
Secondo il governo, infatti, la legge nazionale indica «la totale assenza di spazi di discrezionalità e di autonomia per le Regioni che non possono, neanche per il tramite della giunta, individuare autonomamente le tipologie di medicinali riutilizzabili nell’ambito delle RSA, delle AA.SS.LL. o delle Onlus ovvero consegnabili alle Onlus, dal momento che le stesse sono state già puntualmente identificate dal legislatore statale».
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