«È chiaro che la soluzione non può che passare per l’impegno di tutti, dalle imprese alla categoria, dalle istituzioni ai cittadini». Maurizio Cini, presidente dell’Associazione scientifica farmacisti italiani (Asfi), commenta con queste parole la notizia pubblicata da FarmaciaVirtuale.it con la quale si è dato conto di nuovi annunci illeciti di medicinali presenti sulla piattaforma eBay. Si tratta di un fenomeno che è presente da tempo, basti pensare che in passato la nostra testata ha denunciato la presenza addirittura di una sostanza particolarmente delicata come l’amoxicillina, venduta con purezza dichiarata al 99,99% e al prezzo di 299 euro per 25 grammi. Di fronte a tale problema Federfarma si era mossa, dapprima con delle denunce depositate presso l’Aifa, quindi chiedendo ad eBay di introdurre un filtro capace di eliminare gli annunci illeciti dal web.

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«Questo tipo di soluzione è certamente utile – prosegue Cini -. D’altra parte la legge è chiarissima: si possono vendere online soltanto medicinali Sop e Otc e soltanto attraverso siti di farmacie e parafarmacie che siano stati autorizzati dalle Regioni e dal ministero della Salute, previa concessione di un bollino di riconoscimento che deve comparire nella pagina web». Secondo il dirigente, tuttavia, «è chiaro che di fronte a queste forme di commercio globalizzate non è semplice controllare tutto. Ciò che si può auspicare è un impegno più importante da parte della polizia postale, del ministero e dei carabinieri dei Nas. Inoltre, è importante informare i cittadini. Non tutti sanno infatti che è illegale anche acquistare online ed importare sul territorio italiano un medicinale dotato, ad esempio, di autorizzazione al commercio in un altro Paese dell’Unione europea. Magari si può credere che, trattandosi appunto di una nazione dell’Ue, l’AIC valga anche per l’Italia, mentre in realtà la transazione è illecita. Chi la conclude, commette perciò un reato, e alla porta di casa anziché il fattorino per la consegna rischia di trovarsi la Guardia di Finanza». Quanto alle possibili iniziative della categoria, secondo Cini «sono tutte benvenute, ma mi chiedo quali possano essere i risultati concreti. Forse la strategia migliore è proprio di insistere presso le autorità competenti affinché incrementino i controlli».

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