Quattro “internauti” su dieci, secondo le stime, acquistano farmaci su Internet. Ma sul web, secondo i controlli effettuati da LegitScript, l’agenzia che aiuta Google a individuare le farmacie pirata, soltanto lo 0,6 per cento dell’offerta complessiva di farmaci è legale. Tuttavia, grazie alla collaborazione internazionale tra autorità sanitarie, dogane e polizie di molti Paesi, e grazie anche a iniziative come le campagne Fakeshare e le operazioni Pangea, che hanno visto l’Italia sempre in prima fila, è stato possibile stroncare molti canali di vendita illegale di farmaci. Un’informazione efficace, però, è possibile solo se validata nei contenuti e condotta con strumenti adeguati da professionisti preparati, affidabili e credibili. Su questo, il farmacista può fare un lavoro molto importante, ed è proprio partendo da ciò che l’Ordine dei Farmacisti di Roma, con la stretta collaborazione di Aifa e Carabinieri dei Nas, la partecipazione di Federfarma Lazio e il patrocinio della Regione Lazio, ha dato vita a un progetto che vuole contribuire concretamente alla sensibilizzazione dei cittadini sui rischi che derivano dall’acquisto di farmaci su siti illegali.
Due i versanti di impegno scelti dall’Ordine di Roma: il primo è rendere più efficiente ed efficace l’attività di informazione sul problema che i farmacisti svolgono nelle farmacie di comunità, attraverso l’organizzazione di specifici momenti di formazione e aggiornamento professionale. Saranno dunque organizzati e programmati nel calendario delle attività Ecm svolte ogni anno dall’Ordine corsi (sia residenziali sia FAD) finalizzati a sviluppare le conoscenze dei farmacisti in materia di comunicazione dei rischi derivanti dai crimini farmaceutici, al fine di favorire l’informazione agli utenti.
Il secondo terreno di impegno è la realizzazione di un opuscolo informativo che, grazie alla collaborazione di Federfarma Lazio, sarà messo a disposizione delle farmacie della Regione. Il pieghevole, realizzato in collaborazione con Aifa e i Carabinieri dei Nas e con il patrocinio della Regione Lazio, illustra in modo sintetico ed efficace le cinque fondamentali verità da conoscere per evitare di cadere vittime dei crimini farmaceutici perpetrati in rete, esponendo a rischi anche gravi la propria salute. L’iniziativa dell’Ordine punta a coinvolgere i farmacisti in una “somministrazione assistita” dell’opuscolo informativo, per garantire un’efficace penetrazione del messaggio: senza un atteggiamento consapevole e responsabile dei cittadini, i crimini farmaceutici continueranno infatti a trovare un terreno fertile per prosperare e fare sempre più vittime. Che finiscono per diventare tali, nella larga prevalenza dei casi, per essere state in primo luogo e in qualche misura anche complici, con i loro comportamenti più o meno consapevoli, dei criminali che lucrano senza scrupoli sulla salute della gente.
Un nuovo riflettore sul fenomeno dei crimini farmaceutici è proprio quello che, in effetti, si è proposto di accendere il convegno organizzato dall’Ordine dei Farmacisti di Roma nella sede plurisecolare del Nobile Collegio Chimico farmaceutico ai Fori Imperiali, tenutosi l’11aprile, dal titolo “Falsi da morire: garbugli, imbrogli e intrugli della contraffazione farmaceutica: per evitare i pericoli bisogna conoscere i rischi”. All’appuntamento hanno partecipato i principali protagonisti italiani del contrasto ai crimini farmaceutici. Dopo gli interventi preliminari di Emilio Croce, presidente dell’Ordine di Roma, di Alessio D’Amato, assessore alla Sanità della Regione Lazio, e di Mario Melazzini, direttore generale dell’Aifa, si sono succedute le argomentazioni del direttore dell’Ufficio Qualità dei prodotti e Contrasto al crimine farmaceutico della stessa Agenzia del farmaco, Domenico Di Giorgio, che ha illustrato l’evoluzione del fenomeno dei crimini farmaceutici nello scenario nazionale e internazionale, con particolare riguardo alle criticità emergenti. Il comandante del Reparto operativo dei Carabinieri per la Tutela della Salute, col. Andrea Zapparoli, ha parlato dell’impegno del Comando specializzato di cui fa parte nel contrasto al traffico illegale di farmaci, riferendo in particolare delle attività on line indirizzate al monitoraggio del web (ma anche del cosiddetto dark web) e alle successive attività investigative, nonché del costante scambio di informazioni in ambito Europol e Interpol e alle sinergie poste in essere a livello europeo per armonizzare protocolli di intervento operativo. Franco Fantozzi, rappresentante italiano in seno al Pharmaceutical Security Institute – associazione no profit costituita dalle industrie farmaceutiche, su iniziativa dei responsabili della sicurezza, proprio con l’obiettivo di condividere a livello internazionale le informazioni riguardanti la contraffazione, la manomissione e i furti di medicinali, supportando le forze di polizia e le agenzie regolatorie coinvolte nelle attività di contrasto a questi crimini – ha affrontato invece il fenomeno dal punto di vista delle aziende del farmaco, mentre Laura Filippucci, economista expert del Dipartimento Alimentazione e Salute di Altroconsumo, ha concluso la serie degli interventi di scenario illustrando il problema dal un altro fondamentale punto di vista, quello dei consumatori, con una particolare attenzione alla corretta comunicazione dei rischio per prevenire i rischi connessi al traffico di farmaci falsi e comunque di provenienza illegale. Sono inoltre intervenuti Massimo Scaccabarozzi, presidente Farmindustria; Osvaldo Moltedo, presidente di Federfarma Lazio e segretario nazionale di Federfarma; Michele Uda, direttore generale di Assogenerici, Venanzio Gizzi, presidente di Assofarm, Mauro Giombini, presidente di ADF e Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi. “È confortante e ci lascia ben sperare che al nostro impegno contro i crimini farmaceutici, insieme ad Aifa, Nas e Federfarma Lazio, abbiano deciso di assicurare la loro collaborazione tutte le sigle della filiera del farmaco e una sigla importante del mondo dei consumatori” spiega il presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Roma Emilio Croce. “La nostra iniziativa può infatti contare sul supporto di Farmindustria, Assogenerici, Assofarm, Adf, Federfarma Servizi e Altroconsumo, a dimostrazione di come il problema sia particolarmente sentito tra gli operatori del mondo farmaceutico e i rappresentati dei consumatori, tutti ben consapevoli che i crimini farmaceutici, nell’epoca in cui la rete costituisce l’estensione ormai naturale della vita delle persone, sono una minaccia autentica per la salute collettiva”. “Nonostante la sua comprovata pericolosità, il fenomeno, però, continua a essere ancora sotto comunicato” osserva ancora Croce “e noi, come farmacisti, abbiamo ritenuto necessario fare qualcosa, insieme ad Aifa e ai Nas, per riportarlo all’attenzione dell’opinione pubblica. Anche per questo abbiamo deciso di presentare il nostro progetto in un convegno aperto, che vuole essere anch’esso un’occasione per rilanciare un tema sul quale i riflettori dovrebbero sempre rimanere accesi”.
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