
Jorio sottolinea poi che l’ingresso delle società di capitale e il tetto su base regionale stabilito dalla legge sulla Concorrenza «sarà complice di una trasformazione dell’offerta a 360°». Il tutto in un contesto nel quale «4.000 farmacie risultano in crisi nel Paese», delle quali «oltre il 20% è a rischio fallimento. Tra queste quelle che non hanno avuto modo di rinnovarsi a causa di una mancata volontà ad affrontare il cambiamento ma soprattutto per l’impossibilità ad affrontare appesantimenti patrimoniali difficilmente superabili se non attraverso l’impiego di risorse nuove, difficili da ottenere senza il ricorso a soci finanziatori, non sempre trasparenti».
Tuttavia, esiste la farmacia dei servizi che potrà sostenere il comparto, ma essa secondo il docente aiuterà soprattutto le farmacie più grandi, «con risorse da investire e strutture allocative di consistenti dimensioni, con spazi adatti a tutelare la privacy degli assistiti/utenti dei servizi offerti. Una differenziazione che dividerà il mercato specifico in due ben individuati segmenti: il primo facente capo alle farmacie urbane, operanti in realtà geo-demografiche ampie e provviste di economie diffusamente disponibili; il secondo, più numeroso, ricadente nel territorio periferico e ivi garante di quella rete assistenziale che si è resa sempre di più indispensabile nel tempo per assicurare la testimonianza diffusa e l’esercizio attivo del servizio pubblico della salute».
[Non perdere le novità di settore: iscriviti alla newsletter di FarmaciaVirtuale.it. Apri questo link]
Non perdere gli aggiornamenti sul mondo della farmacia
Riceverai le novità sui principali fatti di attualità.
Puoi annullare l'iscrizione con un click. Non condivideremo mai il tuo indirizzo email con terzi.
