Efpia: sicurezza economica Ue sia bilanciata per il farmaco

L’industria farmaceutica basata sulla ricerca è un patrimonio strategico per la sicurezza collettiva e anche voce principale dell’attivo commerciale dell’Unione europea, garantendo il sostegno a 2,3 milioni di occupazioni altamente specializzate. Per mantenere la propria competitività a livello internazionale, il settore necessita di un mercato interno solido, capace di attrarre e valorizzare l’innovazione, unitamente a un accesso libero ai mercati globali. È la posizione dell’Efpia. La comunicazione della Commissione europea è un passaggio nel riconoscimento dei rischi per la sicurezza economica in uno scenario globale complesso. In un momento in cui altre grandi aree geografiche investono strategicamente per potenziare le proprie capacità nel campo delle scienze della vita, l’Europa deve fondare le proprie politiche sulle consolidate competenze scientifiche per mantenere una posizione di leadership.

Approccio settoriale per non frenare la collaborazione globale

Secondo l’Efpia, il comparto delle scienze della vita, il rafforzamento della sicurezza economica europea deve concentrarsi su competitività, innovazione e cooperazione internazionale. Data la peculiare natura e il vantaggio derivante dalle diversificate collaborazioni globali del settore nello sviluppo della ricerca clinica, nelle reti di approvvigionamento e nel commercio aperto, una stretta collaborazione con i partner strategici dell’Europa risulta imprescindibile. La cooperazione è essenziale per la leadership scientifica, mantenere catene di fornitura diversificate e affidabili e assicurare un continuo accesso dei pazienti ai farmaci moderni. Pertanto, l’Efpia ha sollecitato un approccio equilibrato nelle politiche di sicurezza economica, affinché esse agiscano come abilitatori per l’industria farmaceutica innovativa e proteggano i pazienti.

Condizioni per una leadership europea sostenibile

Per il settore farmaceutico, ciò si traduce nella necessità di accrescere gli investimenti nei medicinali innovativi e nella capacità di ricerca e sviluppo in Europa. Sono fondamentali un quadro di proprietà intellettuale solido e prevedibile, un ambiente favorevole all’innovazione e condizioni di accesso al mercato interno coerenti. La protezione rigorosa della proprietà intellettuale deve essere posta al centro degli accordi commerciali dell’Ue, per salvaguardare la base di conoscenza europea e sostenere gli innovatori nei mercati mondiali. Per l’Efpia, è necessario consentire la libera circolazione senza interruzioni di competenze scientifiche, dati, materiali e capacità produttive attraverso i confini. In un mondo sempre più frammentato, le decisioni assunte nel presente determineranno se l’Europa conserverà il ruolo di guida globale nel biofarmaceutico o se assisterà al proseguimento delle tendenze negative degli ultimi anni. Un approccio basato sul rischio e calibrato settore per settore sarà dunque decisivo per garantire che le future misure siano mirate, proporzionate e fondate su evidenze, evitando duplicazioni con iniziative settoriali già esistenti. L’Efpia si dichiara pronta a collaborare con tutte le parti interessate per creare le condizioni affinché l’innovazione farmaceutica possa prosperare in Europa.

Moll: «Salvaguardare gli elementi che rendono l’Europa competitiva»

Nathalie Moll, direttrice generale di Efpia, ha osservato che «qualsiasi nuova politica dovrebbe mirare a salvaguardare gli elementi che rendono l’Europa competitiva, incluso il rafforzamento delle catene di approvvigionamento e la protezione della proprietà intellettuale, nonché del sapere e dell’esperienza che alimentano l’innovazione. Il settore delle scienze della vita è un pilastro fondamentale per la salute e la sicurezza economica dell’Europa, per garantirne la rilevanza è necessaria un’ambizione rinnovata di investire nell’innovazione farmaceutica e di utilizzarla».