Lo scorso 11 luglio FarmaciaVirtuale.it ha pubblicato l’articolo «Distribuzione per conto Campania, alcuni dettagli dell’accordo del Protocollo di intesa regionale», in cui venivano evidenziati alcuni punti del Protocollo di Intesa tra Regione Campania e associazioni provinciali, origine di diversi dissidi interni alla filiera. Alcuni giorni dopo, il 14 luglio, Maurizio Manna, nelle vesti di segretario di Federfarma Campania, ha inviato una lettera a FarmaciaVirtuale.it in cui, oltre ad accendere i riflettori su altri punti della vicenda, aveva annunciato le proprie dimissioni dalla carica. Ciò provocando l’ulteriore reazione di Riccardo Iorio, presidente di Federfarma Napoli, il quale, il 14 luglio, ha affidato a una lettera le sue contro-deduzioni. Quest’ultima pubblicazione ha dunque spinto Nicola Stabile, presidente di Federfarma Campania, a chiarire ulteriormente il proprio punto di vista. Si allega di seguito la nota ricevuta da FarmaciaVirtuale.it, pubblicata in forma integrale.
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«Dopo il botta e risposta registratosi tra due autorevoli iscritti a Federfarma Campania, mi corre l’obbligo, quale presidente del consesso sindacale regionale, di intervenire nella discussione. Intanto devo precisare, per amore di verità, che il dott. Manna ha messo a disposizione il suo incarico di segretario di Federfarma Campania già a gennaio di quest’anno, nel tentativo di contribuire a superare le turbolenze sorte tra Napoli e le altre 4 province campane.
Fingere di non rammentarlo, oggi, solo per dare un titolo a effetto ad un comunicato stampa, non mi sembra un grande esercizio di onestà intellettuale.
Ma veniamo al merito delle questioni.
Quando Napoli rivendica il “merito” di aver diffuso il sistema della Dpc a tutta la Regione Campania, dimentica (ancora) che fu proprio Federfarma Napoli a promuovere il ricorso al Dca 97/2016 per imporre (appunto per Decreto) un “accordo sindacale” che, le altre province campane erano impegnate a trattare (non certo ad “ostacolare”) ciascuna perorando, legittimamente, la propria “ricetta” contrattuale in funzione delle peculiari necessità territoriali.
Anche all’epoca, sia detto per inciso, la controllata Federfar.NA, ebbe un ruolo centrale nel proporsi come distributore unico per tutto il territorio regionale.
Per quanto riguarda il “prezzo eccessivo” destinato all’Hub regionale, è proprio per l’ostruzionismo di Federfarma Napoli che non si è ancora potuta aprire una trattativa con la Cooperativa Cef per determinare la remunerazione necessaria a realizzare il servizio centralizzato.
Ci si trova in una situazione di “stallo”, fermi ad una preventiva e unilaterale richiesta di Cef che non si riesce ancora a negoziare.
Dunque, in attesa di riservare alle farmacie una “quota maggiore”, Federfarma Napoli è responsabile di negare ai titolari campani €1,20 in più per ogni pezzo dispensato in Dpc nonché ulteriori €6,00 per l’attivazione del Fascicolo Sanitario Elettronico.
Apprendiamo che, l’11 giugno scorso, l’Associazione napoletana avrebbe inviato un “solitario” sollecito ai competenti uffici regionali, tendente ad accelerare l’iter del Fse.
La Regione sarà rimasta “disorientata” nel constatare che, allo stesso tempo, l’associazione napoletana si oppone all’esecuzione dell’accordo che ne pattuisce l’attivazione e che è già stato firmato lo scorso 21 febbraio da Federfarma Campania (e previo mandato unanime di tutte le province campane, inclusa Napoli).
Quanto al “modello” rappresentato da Federfar.Na che non avrebbe “nulla a che fare con la Distribuzione intermedia” , è bene precisare, una volta per tutte, che la distribuzione di farmaci in Dpc di cui si occupa, avviene attraverso un contratto operativo di service con una società collegata ad un Distributore intermedio privato e la cui remunerazione congiunta genera proprio quella tariffa riportata dal dott Manna che, in €1,65, è la più esosa della Campania.
Mi chiedo che credibilità possa avere chi dichiara di essere impegnato a spuntare le migliori condizioni in favore dei farmacisti campani, quando ai propri iscritti fa pagare quasi 50 centesimi in più a confezione.
Quanto all’apprezzamento del sistema a “raggiera – Adf”, in vigore in alcune province campane, non si capisce perché mai Napoli non lo adotti a sua volta, preferendo mantenere, nella sua provincia, il monopolio in favore della propria controllata Federfar.Na e del collegato Distributore privato?”I fatti sono argomenti difficili da confutare”.
Per quanto riguarda, infine, il rinnovo del direttivo di Federfarma Campania, ricordo che, con successivi provvedimenti di legge legati all’emergenza covid, sono state vietate, per gli operatori sanitari e per le associazioni sindacali, in particolare, riunioni “in presenza”, nonché rinviate le assemblee (anche quelle elettive) a 180 gg dall’ordinario termine di scadenza.
Il nostro Paese è in “emergenza sanitaria” per covid dal 31 gennaio di quest’anno; emergenza protratta, salvo ulteriori proroghe, fino al 31 luglio p.v.
Che piaccia o no al dott. Iorio, 4 province campane su 5 (5 su 5 con la presidenza Di Iorio) hanno deliberato di evitare che un delicato, quanto necessario, chiarimento politico (se non, addirittura, uno scontro) avvenga “per telefono”.
Se ne faccia una ragione.
Io sono il primo a “scalpitare” per ottenere, dalla maggioranza delle associazioni provinciali, il giudizio sul mio operato sindacale dell’ultimo triennio.
Sarebbe bene informare il dott. Iorio che se “la democrazia ha le sue regole”, è la maggioranza a scriverle e non una minoranza a dettarle. A maggior ragione se, alle assemblee, non ci si presenta perché consapevoli di essere in minoranza.
Intelligenti pauca.
Nicola Stabile
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