Lo scorso maggio i membri del direttivo di Federfarma Napoli in carica fino al 2022 hanno visto una riorganizzazione delle cariche. Alcuni giorni dopo, l’8 giugno 2020, FarmaciaVirtuale.it aveva ipotizzato le motivazioni che avrebbero contribuito a determinare il cambio consiliare in Federfarma Napoli. Tra queste, la riorganizzazione distributiva della Dpc regionale e l’aggiunta all’attuale sistema distributivo campano di un hub centrale, sulla base di un Protocollo di intesa regionale di cui i consiglieri di Federfarma Napoli sembrerebbe non fossero a conoscenza fino al momento del subentro del neo presidente Iorio. In merito a quest’ultima ipotesi, infatti, il neopresidente Iorio, appena dopo l’insediamento, avrebbe comunicato al Settore Farmaceutico Regionale di non riconoscere eventuali atti firmati dal presidente uscente di Federfarma Campania Nicola Stabile in quanto il suo mandato sarebbe ormai scaduto.
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È bene notare che il Protocollo di intesa regionale è un documento da cui originano una serie di questioni interne all’intera filiera che hanno portato i diversi dirigenti regionali di Federfarma ad un duro scontro con le organizzazioni in rappresentanza dei distributori intermedi. Più nel dettaglio, nel protocollo datato 21 febbraio 2020, siglato dalle rappresentatività regionali delle farmacie private, delle farmacie comunali e dalla stessa Regione Campania, si evince che «visto il riscontro Federfarma Campania e Assofarm rispettivamente con prot. 113/2019 del 11/12/2019 e PEC del 23/12/2019, che propongono di individuare come magazzino capofila unico regionale il distributore (…omissis…), mantenendo invariati i distributori già individuati nei singoli accordi DPC attualmente vigenti».
Proprio su questo punto sarebbero poi nate le tensioni interne agli organi rappresentativi regionali che vedrebbero alcuni dirigenti essere d’accordo con tale riorganizzazione ed altri contrari alla nascita di qualsiasi struttura ridondante che potesse “appesantire” l’organizzazione attuale della gestione logistica della distribuzione per conto, aumentandone i costi a carico delle farmacie.
Altro elemento al centro delle questioni è l’ulteriore remunerazione di 0,60 Euro/pezzo + IVA che tale accordo prevedeva fosse erogato alle farmacie territoriali in funzione della «formazione dei professionisti coinvolti nel presente protocollo», da addizionare quindi all’attuale onorario di base riconosciuto dalla Regione Campania alle farmacie. Secondo quanto emergerebbe da alcune informazioni verificate, infatti, il ristoro che le stesse farmacie avrebbero percepito in aggiunta alla remunerazione base sarebbe poi defluito quasi tutto, in misura di 0,50 €/pezzo, verso il neo costituendo Hub centrale, spostando di fatto l’importo dalla Regione alla nascente struttura del magazzino-Hub indicato da Federfarma Campania. Tale incremento di remunerazione da destinare all’Hub, seppur alto rispetto alla media nazionale, per la Regione sarebbe giustificato dai risparmi che si otterrebbero con gli acquisti centralizzati.
Gli elementi parte del Protocollo di intesa regionale avrebbero così portato a diversi passaggi interni da parte di alcune Federfarma provinciali che procedono in ordine sparso. Più nel dettaglio, l’associazione di Napoli avrebbe evidenziato che i costi generati dall’istituzione di una nuova struttura Hub sarebbero maggiori di quelli attuali e inoltre che la cifra versata dalla Regione, in aggiunta alla remunerazione base della Dpc, potrebbe rimanere nella totale disponibilità delle farmacie stesse. Parte delle altre associazioni provinciali, invece, avrebbero così preannunziato la disdetta degli accordi locali con i distributori capofila, a fronte della manifestata indisponibilità a collegarsi logisticamente al nascente Hub ed in funzione di presunte «condizioni migliorative di mercato».
È utile sottolineare, in proposito, come siano già presenti in Campania due fattori organizzativi che garantirebbero efficienza e riduzione dei costi. Si tratta del modello “a raggiera” utilizzato nelle aree provinciali di Salerno e Caserta, affidato rispettivamente ai distributori Alleanza Salute e Sofarmamorra, con l’ausilio logistico degli altri distributori intermedi campani che dispongono di uno stock di prodotti tale da garantire alle farmacie la possibilità di impostare nel proprio software gestionale, in ordine di preferenza, i grossisti da cui ricevere i farmaci distribuiti. Il sistema “a raggiera” è remunerato dalle farmacie ai distributori intermedi in misura di 1,20 € al pezzo distribuito, di cui 0,20 € al capofila. Importo che risulterebbe essere il più basso tra quelli applicati sull’intero territorio nazionale. Entrambi i fattori dimostrerebbero dunque l’alta efficienza del sistema a garanzia della capillarità, senza generare ulteriori oneri per le farmacie territoriali.
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