«Sostenere il sistema salute facendo squadra: dall’assemblea Adf riparte il confronto fra tutti gli attori della filiera del farmaco, con l’obiettivo di individuare soluzioni condivise. La legge di bilancio e il dibattito sulla nuova remunerazione delle farmacie sono occasioni preziose da non perdere». Sono i principali punti emersi all’assemblea Adf a cui hanno preso parte Paolo Russo, Commissione Bilancio della Camera, Marco Cossolo, presidente Federfarma, Giovanni Petrosillo, presidente Sunifar, Venanzio Gizzi Presidente Assofarm, Luigi d’Ambrosio Lettieri, vicepresidente Fofi, Emilio Stefanelli, vicepresidente Farmindustria, e per Adf il Presidente Alessandro Morra e Ornella Barra, past-president dell’associazione, in una tavola rotonda moderata da Laura Benfenati.

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Occasione di approfondimento e confronto

Secondo l’Adf, l’evento è «un’occasione di approfondimento e dialogo sui temi di maggior rilievo per il settore: finanziamento del Sns, dinamiche di mercato, remunerazione, futura nuova sanità territoriale, con una particolare attenzione riservata al servizio di distribuzione alle farmacie rurali, ancor più da tutelare e sostenere secondo tutti partecipanti al dibattito. Ripreso il confronto tra tutti gli attori coinvolti, occorre ora proseguire nel dialogo e proporre ai decisori politici soluzioni concrete e realizzabili per la salvaguardia di un settore vitale per i cittadini».

Il rapporto “Valore sociale della Distribuzione intermedia del farmaco”

Nel corso dell’assemblea Francesco Maietta, responsabile area Politiche sociali Censis, ha presentato le conclusioni del rapporto sul “Valore sociale della D.I.F.”: «Il 90 per cento degli italiani – si legge in una nota – reputa fondamentale il ruolo della distribuzione intermedia». Giorgio Matteucci, Diag Sapienza-Università di Roma, ha mostrato «le criticità che affliggono la categoria attraverso l’analisi dei bilanci delle Aziende distributrici degli ultimi dieci anni. Criticità che penalizzano pesantemente l’anello centrale della filiera, la distribuzione intermedia: un servizio pubblico essenziale per la tutela della salute gestito da aziende private che garantiscono al Ssn e ai cittadini capillarità, tecnologia all’avanguardia, competenza, professionalità, efficienza».

Il ruolo dei distributori intermedi

«Cerniera indispensabile fra produzione e dispensazione finale – si legge in una nota -, la distribuzione intermedia assicura anche il collegamento fra Asl e farmacie. Un settore che, seppur ritenuto fondamentale, e che mai come in questo periodo storico ha confermato di essere, distribuisce in perdita i farmaci SSN. Infatti, con l’attuale remunerazione, su ogni confezione rimborsabile consegnata si registra una perdita media di 26 centesimi. Perdita che trova le sue radici nel drastico taglio al margine dei grossisti per i farmaci di classe A) imposto ex legge nel 2010: una misura che, pensata come temporanea, da oltre un decennio impatta sulle imprese con effetti non transitori bensì permanenti di sostanziale erosione della produttività. Finora i bilanci sono stati aiutati grazie ai ricavi derivanti dal mercato commerciale (OTC e parafarmaco) che tuttavia sconta la concorrenza dei grandi gruppi del commercio online».

Interventi per correggere squilibri della distribuzione

«È ormai improcrastinabile – precisa l’Adf – la necessità di intervenire per correggere gli squilibri di questa situazione con misure concrete e strutturali per il settore della distribuzione: sostenere l’anello centrale della catena di fornitura significa rafforzare il valore dell’intero comparto. Non c’è più tempo da perdere se si vuole realizzare un nuovo modello sostenibile per la futura sanità di territorio. Occorre che tutti contribuiscano a consolidare oggi le fondamenta di un nuovo modello di assistenza e distribuzione farmaceutica, individuando soluzioni, strumenti e risorse necessarie in una visione d’insieme, perché tutti insieme cooperiamo al raggiungimento dell’obiettivo comune: l’efficacia del servizio sanitario a tutela della salute dei cittadini. Oggi i tempi sono maturi, visto che il contesto dovuto alla pandemia e i segnali di ripresa dell’economia fanno intravedere la reale possibilità di attuare interventi legislativi straordinari. È un’occasione da non perdere».

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