A distanza di un anno dall’introduzione della modalità di distribuzione dei farmaci, che ha spostato la dispensazione di alcuni antidiabetici dall’ospedale alle farmacie territoriali, si è tenuto al ministero della Salute un incontro per valutare l’impatto di questa misura sulla spesa pubblica e sull’accesso alle cure per i cittadini. L’evento, intitolato «Farmaco accessibile: bilanci e prospettive. Un anno dalla norma», è stato promosso dal sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato e ha visto la partecipazione del ministro della Salute Orazio Schillaci, del sottosegretario al ministero dell’Economia e delle Finanze Lucia Albano e del presidente della Xii Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati Ugo Cappellacci.
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Spesa del Servizio sanitario nazionale ridotta
Come emerso nella sessione «l’impatto economico del provvedimento è altrettanto significativo. La spesa a carico del Servizio sanitario nazionale è risultata inferiore rispetto a quanto si sarebbe verificato con la precedente modalità di distribuzione diretta e per conto, con un risparmio per il Ssn di 9,7 milioni di euro». Inoltre «sono state ascoltate anche le testimonianze dei pazienti, che hanno evidenziato i benefici tangibili della riforma, in particolare per chi vive in zone remote o con difficoltà di accesso alle strutture ospedaliere».
Aggiornato sistema fermo da oltre vent’anni
Il sottosegretario Gemmato ha dichiarato che «lo scorso anno avevamo definito questa misura epocale, e oggi possiamo dire con certezza che lo è stata davvero. Abbiamo aggiornato un sistema fermo da oltre vent’anni, garantendo ai cittadini un accesso più rapido e semplice ai farmaci e migliorando l’efficienza della spesa sanitaria». Secondo Gemmato «i numeri parlano chiaro: da maggio a novembre 2024, le farmacie territoriali hanno dispensato oltre 2 milioni di confezioni di farmaci antidiabetici a base di gliptine».
Milioni di accessi in più a farmaci essenziali
Gemmato ha spiegato che «tradotto in termini concreti significa milioni di accessi in più a farmaci essenziali, senza file in ospedale, senza doppi passaggi in farmacia per la Distribuzione per conto, senza barriere burocratiche. Abbiamo semplificato la vita a centinaia di migliaia di pazienti diabetici, soprattutto anziani, che oggi possono ritirare le loro cure direttamente nella farmacia sotto casa». Inoltre «abbiamo dimostrato che innovare non significa solo migliorare i servizi, ma anche ottimizzare le risorse pubbliche. Con questa misura abbiamo reso il sistema più sostenibile, senza costi aggiuntivi per i cittadini e con vantaggi concreti per tutti gli attori coinvolti».
Risultati possibili anche a nuova remunerazione
Sottosegretario ha poi sottolineato che «questo risultato è stato possibile grazie a un nuovo modello di remunerazione delle farmacie e a un sistema di scontistica che ha visto il coinvolgimento sinergico di industria, farmacie e istituzioni, su impulso della politica. Senza entrare in tecnicismi, possiamo dire, con il supporto delle rilevazioni del Tavolo di monitoraggio della spesa, che i numeri ci danno ragione e confermano la validità della strada intrapresa».
Individuare ulteriori categorie di farmaci da riclassificare
Guardando al futuro, Gemmato ha sottolineato che «abbiamo dato mandato ad Aifa di individuare nuove categorie di farmaci da riclassificare, così da ampliare ulteriormente i benefici per i pazienti e per il sistema sanitario. In particolare, in continuità con quanto deciso anche in seno al Tavolo per il monitoraggio della spesa, proporremo di includere altre classi di farmaci con caratteristiche simili a quelle già riclassificate, a partire da quelli senza brevetto scaduto. Questa misura è nata da un’intuizione politica, ma si è realizzata grazie al lavoro congiunto del Governo, delle Regioni, della rete delle farmacie e dell’industria».
Distribuire gratuitamente i farmaci per le malattie rare
Infine, la richiesta di Gemmato alle farmacie: «Vorrei chiedere formalmente alla rete delle farmacie e quindi a Assofarm e a Federfarma – che ringrazio per il loro costante supporto – di voler distribuire gratuitamente, non più presso l’ospedale ma presso le farmacie territoriali, quei farmaci per il trattamento delle malattie rare che per modalità di assunzione e somministrazione possono essere trasferiti dalla distribuzione diretta e per conto alla convenzionata. Abbiamo dimostrato che, con il giusto approccio, è possibile innovare la sanità pubblica rendendola più moderna, efficiente e vicina alle reali esigenze dei cittadini. Continuiamo tutti insieme su questa strada per ampliare sempre di più la platea dei beneficiari di questa innovazione».
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