La disputa legata alla gestione della distribuzione dei dispositivi di protezione individuale, che aveva generato malumori tra le rappresentanze dei farmacisti e il Commissario Arcuri, sembra avere un lieto fine. Dopo lo scaricabarile tra Arcuri e la filiera distributiva dei farmaci, non passano inosservate le parole del commissario Arcuri pronunciate nel corso di una conferenza stampa la scorsa settimana. Parole accolte con favore da Marco Cossolo, presidente Federfarma, il quale esprime soddisfazione e ringrazia Arcuri «per aver esplicitamente riservato ai farmacisti e al personale medico le prime forniture di mascherine prodotte dalla filiera italiana. L’iniziativa attesta – evidenzia Cossolo -, ancora una volta, il riconoscimento delle Istituzioni per il fondamentale ruolo svolto dalla farmacia italiana nel contesto emergenziale». Più nel dettaglio, sottolinea il dirigente, «i ringraziamenti rivolti alla mia persona da parte del Commissario Arcuri nel corso della conferenza stampa odierna – e che sono per Federfarma motivo di orgoglio – li giro immediatamente a tutti i farmacisti, nessuno escluso, che sul campo, con professionalità e dedizione, hanno dato riprova, senza retorica alcuna, di essere essenziale baluardo della salute della collettività».

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Dello stesso avviso Andrea Mandelli, presidente Fofi, il quale fa sapere che «accogliamo con soddisfazione la notizia, comunicata dal commissario Domenico Arcuri nella sua conferenza stampa odierna, che le prime mascherine chirurgiche di produzione nazionale saranno destinate al personale medico e a i farmacisti. Fin dall’inizio della pandemia – prosegue Mandelli – avevamo richiesto con forza che ai farmacisti fossero forniti dispositivi di protezione e, al contempo, che fossero create le condizioni per fornire a tutta la popolazione le mascherine con il minimo esborso possibile. La positiva conclusione di questa vicenda chiude una querelle durata troppo a lungo, e sono certo che restituirà a tutti i colleghi la tranquillità necessaria per continuare l’opera di assistenza ai cittadini. Ma, ed è quello che più conta per la professione, questo è anche l’implicito riconoscimento del grande impegno che i farmacisti hanno espresso, anche nei momenti più difficili, per tutelare la salute della collettività».

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