ddl concorrenza farmacieIl Movimento Nazionale Liberi Farmacisti, assieme alla Confederazione Unitaria Libere Parafarmacie Italiane, ha fatto sapere di aver accolto favorevolmente le parole espresse il 30 giugno 2015 dal ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi, nell’ambito dell’esame del disegno di legge sulla Concorrenza. Le due sigle hanno parlato in particolare di «perfetta sintonia» con il membro del governo, specificando che «è necessario nel settore dei farmaci introdurre un sistema duale di confronto della concorrenza a vantaggio dei cittadini dando la possibilità agli esercizi in cui è presente un farmacista di dispensare i farmaci di fascia C non a carico del servizio sanitario nazionale e pagati direttamente dai cittadini. Solo in questo modo sarà possibile introdurre un ciclo virtuoso di concorrenza in grado di migliorare l’offerta sia da un punto di vista economico che qualitativo. Non ci sono alternative: se si vuole davvero aumentare il Pil italiano bisogna liberalizzare ed aprire i mercati sino ora chiusi».
Il MNLF ha poi puntato il dito contro la «strategia della paura utilizzata dall’organizzazione che rappresenta i titolari di farmacia per sbarrare il passo a qualsiasi riforma. La notizia di 4.500 farmacie a rischio “default” è una bufala gigantesca, innanzitutto perché il dato è ad arte dilatato, poi perché le difficoltà nulla hanno a che fare con la crisi economica, ma piuttosto con una cattiva gestione legata ad appesantimenti derivanti dagli investimenti effettuati e dagli oneri finanziari, nonché dai costi di struttura. In realtà in Italia le farmacie che sono seriamente in difficoltà per “mala gestione” sono 279». Secondo il Movimento, inoltre, «conti alla mano il costo medio per ogni singola farmacia derivante dalla liberalizzazione dei farmaci di fascia C sarebbe di 44/55 euro al giorno: cifre che farebbero sorridere qualsiasi altro settore ove vige libertà d’impresa».
Quanto alla vendita in luoghi diversi dalle farmacie, il MNLF sostiene che «la sicurezza sarebbe la stessa, essendo presente un laureato ed abilitato che ivi opera», mentre i controlli sarebbero «di uguale portata e periodicità», e «le specifiche tecniche le medesime». La domanda, inoltre, «non aumenterebbe perché non è “elastica” essendo legata alla prescrizione di un medico».

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