Per imprenditori o autonomi, che si avvalgono di dispositivi Pos per ricevere i pagamenti nella propria attività – obbligatori dal 30 giugno 2022 –, è possibile richiedere un tax credit del 30% delle commissioni relative alle transazioni. Come spiega l’Agenzia delle Entrate, «il credito d’imposta sulle commissioni per le transazioni effettuate tramite sistemi di pagamento elettronici è un’agevolazione destinata agli imprenditori o lavoratori autonomi, per i quali risultino nell’anno precedente ricavi e compensi inferiori ai 400mila euro. Il credito è pari al 30% delle commissioni addebitate per le transazioni effettuate con privati consumatori mediante strumenti di pagamento tracciabili. I soggetti destinatari dell’obbligo di comunicazione sono i prestatori di servizi di pagamento che mettono a disposizione degli esercenti i sistemi di pagamento elettronici atti a consentire l’accettazione delle transazioni».

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Credito fruibile solo in compensazione

In merito alla fruizione del credito, l’Agenzia specifica che «è utilizzabile esclusivamente in compensazione, ai sensi dell’articolo 17 del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, a decorrere dal mese successivo a quello di sostenimento della spesa. Dovrà essere indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di maturazione del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi d’imposta successivi fino a quello nel quale se ne conclude l’utilizzo. Il credito d’imposta non concorre alla formazione del reddito ai fini delle imposte sui redditi e del valore della produzione ai fini dell’imposta regionale sulle attività produttive».

Credito anche su acquisto o noleggio del sistema entro il 30 giugno

La legge 23 luglio 2021 n. 106 ha previsto anche un credito d’imposta per l’acquisto o il noleggio di strumenti che consentono forme di pagamento elettronico e per il collegamento con i registratori telematici. Come riporta il testo, «agli esercenti attività di impresa, arte o professione che effettuano cessioni di beni o prestazioni di servizi nei confronti di consumatori finali e che, tra il 1° luglio 2021 e il 30 giugno 2022, acquistano, noleggiano o utilizzano strumenti che consentono forme di pagamento elettronico, nel rispetto delle caratteristiche tecniche da stabilire con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate, spetta un credito d’imposta, parametrato al costo di acquisto, di noleggio o di utilizzo degli strumenti stessi, nonché alle spese di convenzionamento ovvero alle spese sostenute per il collegamento tecnico tra i predetti strumenti». L’agevolazione è prevista per un limite massimo di spesa di 160 euro per soggetto e prevede il credito del 70% per i soggetti i cui ricavi relativi al periodo d’imposta precedente non superano 200mila euro, del 40% per ricavi da 200mila a 1 milione di euro, e 10% per ricavi da a 1 milione di euro e fino a 5 milioni». Maggiorazioni sono previste se i dispositivi di pagamento consentono anche la memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica di cui all’articolo 2, comma 1, del decreto legislativo 5 agosto 2015, n. 127.

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