«Dai dati presentati dall’Aifa emerge una realtà che abbiamo spesso rappresentato in questi mesi: l’assistenza farmaceutica non si è mai interrotta malgrado la pandemia e i cittadini hanno sempre potuto accedere ai loro medicinali». È il commento di Andrea Mandelli, presidente della Fofi, a margine della presentazione del Rapporto sull’uso dei farmaci durante l’epidemia Covid-19, avvenuto a Roma mercoledì 29 luglio 2020.

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«Di questo – evidenzia Mandelli – ringrazio tutti i colleghi farmacisti che hanno operato negli ospedali, nelle farmacie e negli esercizi di vicinato, nei servizi territoriali e nella stessa Aifa. Emerge anche il fatto che per quanto riguarda l’assistenza territoriale questo risultato si deve in misura significativa al ricorso alla distribuzione per conto attraverso le farmacie di comunità, alla proroga dei Piani terapeutici, che altrimenti avrebbero richiesto l’accesso agli ambulatori specialistici e agli ospedali, e la dematerializzazione delle ricette».

«Credo che questi risultati – spiega il dirigente – debbano indurre a un ripensamento dell’attuale schema di distribuzione del farmaco che privilegi la prescrizione e la dispensazione sul territorio per tutti i farmaci non ospedalieri e per quelli che non richiedono un monitoraggio intensivo. E’ anche uno dei primi passi da compiere per il rafforzamento dell’assistenza territoriale che, come è stato detto anche nel corso della presentazione del Rapporto, non è più rinviabile».

È utile ricordare che il rapporto si compone di tre sezioni che approfondiscono le diverse modalità di erogazione dei farmaci: il canale degli acquisti diretti, cioè dei medicinali direttamente acquistati e dispensati presso le strutture del Servizio sanitario nazionale (Ssn); gli acquisti presso le farmacie territoriali pubbliche e private rimborsati dal Ssn tramite ricetta; quelli privati a carico dei cittadini, prevalentemente per i farmaci di classe C.

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