
Salvato sottolinea soprattutto due aspetti che un titolare a suo avviso dovrebbe saper affrontare «anche in totale autonomia rispetto ai professionisti esterni: comprendere a quanto possa ammontare la propria “retribuzione”, e proiettare i consuntivi economici a fine anno predisponendo un budget, velocemente e in assenza di particolari competenze. La buona notizia è che tutto ciò non è affatto difficile da ottenere: gli ostacoli sono soprattutto di carattere psicologico, in quanto legati alle proprie abitudini». In particolare, per far funzionare il controllo di gestione della propria farmacia, occorre «in ordine di propedeuticità: desiderare davvero di dedicarsi meno al banco e più alla gestione; definire per se stessi un obiettivo: in quanto tempo si vogliono accrescere le proprie competenze in merito all’economia della farmacia; stabilire un momento della settimana a cui dedicare il tempo opportuno alle analisi gestionali; analizzare la qualità dei dati presenti nel proprio software gestionale, sapendo che basta selezionarne pochi ma significativi, senza perdersi tra migliaia di numeri; applicarsi, applicarsi, applicarsi, sapendo che il risultato sarà quello di aggiungere valore alle cifre al fine poter prendere decisioni guardando al futuro».
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