L’articolato lavoro sulla carenza di farmaci che l’International pharmaceutical federation (Fip) sta portando avanti da anni dimostra chiaramente la portata del fenomeno, che si protrae ormai da più di un decennio, riguardando regioni e Paesi sempre più numerosi. «La carenza di medicinali è diventata una questione globale complessa – scriveva la Federazione in una nota del 2020 –, che mette a rischio vite umane e crea difficoltà per gli operatori sanitari. Ci sono evidenze che queste carenze stanno peggiorando con il tempo. In alcuni Paesi, sono triplicate tra il 2005 e il 2010. Le cause sono multidimensionali nel contesto di una complessa catena di approvvigionamento globale. Di conseguenza, c’è una crescente preoccupazione tra gli operatori sanitari per il futuro della disponibilità dei farmaci in tutto il mondo».
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Le raccomandazioni emerse dal Summit di Toronto
Dal 2011 la Fip ha iniziato a lavorare in modo strutturato sul problema delle carenze, che emerse come un fenomeno globale nel 71° Congresso mondiale di farmacia e scienze farmaceutiche. Nel 2013, la Federazione ha organizzato un Summit internazionale sulle carenze di medicinali a Toronto, di cui fu poi redatto un report contenente una serie di informazioni e raccomandazioni ancora oggi attuali. Secondo la Fip, «ogni Paese dovrebbe istituire un mezzo accessibile al pubblico per fornire informazioni sulla carenza di farmaci, dovrebbe essere sviluppato un processo globale per determinare l’elenco dei prodotti critici/vulnerabili, tutti i fornitori di farmaci sono invitati a muoversi verso processi di approvvigionamento attivi che assicurino la continuità della fornitura di farmaci di qualità, tutti i Paesi sono incoraggiati a rimuovere l’inutile variabilità delle pratiche normative all’interno e tra i Paesi, tutti i Paesi dovrebbero esaminare la possibilità di istituire un organismo nazionale incaricato di raccogliere e condividere informazioni sulla domanda e sull’offerta di medicinali all’interno della loro giurisdizione, tutti i Paesi sono incoraggiati a sviluppare strategie di mitigazione del rischio basate su prove che potrebbero includere riserve strategiche, piani di emergenza, pianificazione pandemica e ridondanza di capacità, adeguate alle loro esigenze nazionali».
Il sistema italiano oggi
A distanza di anni, come noto, il problema delle carenze è ancora un fenomeno molto diffuso e ulteriormente peggiorato dalla congiuntura economica e geo-politica venutasi a creare dalla pandemia in poi. Tra gli ultimi interventi proposti a livello istituzionale in Italia, a gennaio 2023 il ministro della Salute Orazio Schillaci ha istituito un Tavolo di lavoro permanente sull’approvvigionamento dei farmaci, che intende porsi come punto di incontro costante tra gli operatori del settore e gli stakeholder in modo da trovare soluzioni attuali e mirate alla risoluzione dei problemi riscontrati sul campo. E dal momento che una delle risorse più preziose per ovviare a una carenza di farmaci è la galenica, la Federazione ordini farmacisti italiani (Fofi) e la Società italiana farmacisti preparatori (Sifap) hanno lanciato un’indagine per censire le farmacie che allestiscono preparati galenici. Da tempo, infine, l’Aifa ha realizzato diversi strumenti per affrontare l’irreperibilità dei medicinali, che dopo il Tavolo tecnico saranno ulteriormente promossi e rivisti per essere ancora più utili ed efficaci per gli operatori sanitari e per i pazienti.
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