La Federazione europea delle industrie e delle associazioni farmaceutiche (Efpia) ha espresso il suo sostegno agli obiettivi delineati dalla Commissione europea riguardante la carenza di medicinali nell’Ue. La problematica, infatti, provoca danni ai pazienti e preoccupazioni notevoli per le loro famiglie. Nonostante solo il 4% delle carenze si verifichi nel settore dei medicinali innovativi, l’Efpia ha riconosciuto l’importanza di tale questione e si impegna a collaborare per gestire, mitigare ed eliminare, ove possibile, le carenze.

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L’Efpia accoglie con favore le misure strutturali. L’Efpia ha particolarmente apprezzato le misure strutturali proposte per affrontare la dimensione industriale delle carenze di medicinali nel medio e lungo termine. In tale contesto, l’Efpia elogia l’Alleanza per i medicinali critici, che dovrebbe fornire una piattaforma autentica per le autorità nazionali, l’industria, la società civile, la Commissione e le agenzie dell’Ue per sviluppare un’azione coordinata contro le carenze e fornire soluzioni strutturali piuttosto che trattare i sintomi.

Soluzioni basate sui motivi reali delle carenze. L’Efpia ha poi ricordato che le carenze possono derivare da molteplici cause, come problemi di produzione o una mancanza di capacità associata a lunghi tempi di investimento. Possono essere il risultato di una domanda più forte e/o inaspettata a causa di emergenze sanitarie pubbliche o di previsioni inadeguate. Le soluzioni devono essere adeguate, mirate alle cause specifiche delle carenze. Qualsiasi misura volta a mitigare le carenze nel breve termine dovrebbe essere proporzionata e fornire soluzioni efficienti e praticabili che rispondano alle esigenze di salute pubblica.

L’importanza dell’industria nella progettazione e implementazione di nuovi processi. Come sottolineato dall’Efpia, in un periodo di vincoli di fornitura, l’imposizione di obblighi di stoccaggio in alcuni paesi dell’Ue si tradurrebbe semplicemente in maggiori carenze in altri. Ciò andrebbe contro lo spirito del meccanismo di solidarietà volontaria dell’Ue previsto per alleviare le carenze acute. Allo stesso modo, la proposta legislativa della Comunità europea che richiede piani di prevenzione per tutti i medicinali o una notifica di sei mesi delle carenze, potrebbe distogliere risorse limitate – sia delle autorità che dell’industria – da dove sono necessarie e potrebbe portare a conseguenze indesiderate come acquisti di panico, senza al contempo contribuire a risolvere i problemi reali.

Necessario il coinvolgimento dell’industria. Per attuare pienamente le azioni prospettate dalla Commissione europea, dunque, le istituzioni dell’Ue e le autorità competenti devono coinvolgere l’industria nella progettazione e nell’implementazione di nuovi processi, nonché condividere le informazioni sulla probabile domanda di medicinali il prima possibile. Secondo l’Efpia, la mancata utilizzazione delle informazioni conservate nel Sistema di verifica dei medicinali europeo (Emvs) resta un’opportunità mancata per mitigare e gestire le carenze che potrebbero essere prontamente implementate. Non includere questa potente risorsa nella serie di azioni della Commissione lascia un vuoto nelle nostre sforzi collettivi per proteggere i pazienti dalle carenze di medicinali in tutta Europa.

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