In un’interrogazione parlamentare il cui testo è stato depositato il 25 settembre 2019, la parlamentare del Partito popolare europeo Cindy Franssen ha chiesto al commissario alla Salute dell’Unione Europea Vytenis Andriukaitis di fornire informazioni in merito al fenomeno della carenza di medicinali. «Secondo la direttiva 2001/83/EC – ha scritto la deputata belga – chi è in possesso dell’autorizzazione alla produzione di un medicinale deve sempre garantirne l’accesso. Tuttavia, in pratica, è sempre più frequente trovare pazienti e medici nell’Unione Europea che si scontrano con casi di carenze di alcune specialità. Ciò impone loro di scegliere medicinali più cari o di ordinarne presso altri Stati, nei quali non è detto che siano applicati gli stessi criteri di sicurezza. Con conseguenze disastrose per la salute dei pazienti».
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Di qui la richiesta di sapere se la Commissione stia monitorando la questione «al fine di comprendere se non si tratti di qualcosa di orchestrato ad arte al fine di vendere prodotti più cari» e come intenda lavorare per contrastare il fenomeno. Nella sua risposta, il membro della Commissione europea ha spiegato che l’organismo esecutivo di Bruxelles «è cosciente del problema delle carenze di prodotti farmaceutici essenziali e dell’impatto negativo che ciò genera sui pazienti. Stiamo lavorando assieme agli Stati membri e alla European Medicines Agency al fine di adottare delle iniziative volte a contrastare il problema. Le regioni che comportano queste carenze sono diverse e passano da problemi nei sistemi produttivi a decisioni commerciali dell’industria farmaceutica». Andriukaitis ha infine sottolineato l’impossibilità di rispondere in merito alle scelte che saranno assunte in futuro sul tema dalla nuova Commissione, che si è insediata il 1 dicembre 2019.
Nello scorso mese di giugno, lo stesso commissario aveva risposto ad un’altra interrogazione sul fenomeno delle carenze, precisando che «in specifiche circostanze, la creazione deliberata di carenze di medicinali può comportare una violazione delle normative nazionali e comunitarie. Noi e le autorità nazionali stiamo seguendo da vicino la questione per adottare le necessarie misure in ciascun caso».
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