cannabis-terapeuticaDopo la deposizione di un’interrogazione di un gruppo di deputati del M5S, all’indirizzo dei ministeri della Difesa e della Salute, anche Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, torna sulla questione Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare. Lo fa a seguito della sua visita del sito produttivo. Secondo alcune dichiarazioni del governatore, riportate da Ansa, lo Stabilimento ha «la peculiarità di riuscire a produrre un prodotto cannabinoide che è standard e questo lo configura come una vera e propria molecola farmaceutica sulla quale si può fare ricerca e sperimentazione. Questo istituto apre veramente dei nuovi orizzonti all’uso dei cannabinoidi a livello italiano, europeo e anche mondiale. Bisogna che lo Stato intervenga di più in suo sostegno, e anche le Regioni, chiederò un incontro alla ministra Grillo per poter discutere alcune ipotesi».

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Un gruppo di deputati del Movimento 5 Stelle aveva depositato un’interrogazione scritta ai ministeri della Difesa e della Salute. Al centro dall’atto, le attività dello Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, ovvero «l’unica officina farmaceutica dello Stato attrezzata con infrastrutture, impianti di lavorazione, laboratori e magazzini per la produzione di farmaci e cannabis per uso terapeutico». L’interrogazione aveva fatto sapere che per sopperire ai problemi di personale, era stato «attivato il canale della somministrazione di lavoro temporaneo, attraverso un’agenzia interinale; è ovvio che tale metodo di impiego, non garantendo prospettive certe sia in termini economici che di sicurezza, incentiva il suddetto personale a cercare altre opportunità più favorevoli». Al contrario, secondo i deputati del M5S sarebbe stato opportuno investire «non solo sulle potenzialità dello stabilimento, ma soprattutto sulla forza lavoro, cuore pulsante dell’intero centro di eccellenza», e non scegliere la via delle importazioni dall’estero. Per questo è stato chiesto ai due ministeri se intendano avviare iniziative di sostegno e valorizzazione dello stabilimento fiorentino.

E proprio su questo punto si focalizza l’intenzione di Rossi: «Il ministro è già stata qui all’istituto, questo ha fatto senz’altro bene. L’attenzione che il governo ha su questa materia io l’apprezzo», che ha sottolineato la necessità «di arrivare in pochi anni a produrre 3500 kg. Un livello adeguato perché i medici stanno imparando a prescrivere i cannabinoidi. E’ sciocco comprare all’estero la cannabis quando potremmo produrre qui a Firenze tutto il fabbisogno nazionale» e con un «sistema tutto pubblico senza ricorrere ai privati». Il governatore conclude che «chi ha in mano una molecola se la tiene stretta, ci mette il copyright sopra e cerca di svilupparla. La sfida che ha lo Stato e che hanno le istituzioni, è sviluppare questa molecola per curare meglio i cittadini a costi controllati e contenuti».

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