bollini-contraffattiI carabinieri del Nucleo anti-sofisticazioni hanno avviato una nuova operazione nella provincia di Napoli. In questo caso ad essere perquisito è stato un deposito all’ingrosso di farmaci. Secondo quanto riferito dal ministero della Salute, i militari «hanno rivenuto e sequestrato circa 5 mila confezioni della specialità medicinale denominata “Muscoril” in diversi lotti, per un valore di oltre 60 mila euro, in quanto i bollini farmaceutici apposti risultavano palesemente contraffatti». La possibile immissione in commercio di tali prodotti è potenzialmente in grado di mettere in serio pericolo la salute pubblica: come noto, infatti, in questo modo i farmaci non sono tracciabili e dunque sfuggono al controllo delle autorità di vigilanza. È per questa ragione che la procura della repubblica di Nola, prosegue il ministero, «ha disposto il sequestro preventivo su tutto il territorio nazionale di determinati lotti della specialità medicinale “Muscoril 4 mg/2 ml soluzione iniettabile – 6 fiale da 2 ml” con scadenza 02/2020 e 04/2020. I carabinieri sono impegnati attivamente nelle indagini volte ad identificare gli autori del reato».
Al contempo, un’altra attività ispettiva è stata effettuata dal Nucleo anti-sofisticazioni di Campobasso: «Nel corso di controlli eseguiti presso una farmacia della provincia di Isernia, sono state rinvenute decine di confezioni di medicinali scaduti di validità e rilevato carenze igienico-strutturali nei locali adibiti a deposito e vendita. Al termine dell’ispezione il farmacista titolare è stato denunciato all’autorità giudiziaria per commercio di medicinali guasti e segnalato all’autorità sanitaria per le carenze riscontrate».
All’inizio del mese di febbraio, i Nas di Ancona avevano portato a termine un’indagine che ha portato a scoprire una truffa perpetrata ai danni del Servizio Sanitario Nazionale da due giovani farmacisti marchigiani. Mentre in Emilia-Romagna, in una farmacia sono state ritrovate 130 confezioni di farmaci di varie specialità defustellate, del valore di circa 2.500 euro, nonché decine di fustelle adesive staccate dalle confezioni di farmaci che risultavano dispensati in assenza di ricette mediche».

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