«Non si ha alcuna certezza ma sembra chiaro che c’è una farmacia probabilmente non lontana da Termini che si presta a questi abusi». Maurizio Cini, presidente dell’Associazione scientifica farmacisti italiani, commenta così il recente caso della cessione di benzodiazepine in una farmacia in favore di un presunto giro di farmaci utilizzati per scopi voluttuari. Come riportato da FarmaciaVirtuale.it ai propri lettori, lo scorso lunedì 10 maggio la nota trasmissione televisiva “Le Iene” aveva mostrato un filmato nel quale venivano evidenziate le modalità di approvvigionamento di benzodiazepine mediante l’uso di ricette totalmente o in parte falsificate. Nel video, un complice con telecamera nascosta si aggirava nei pressi della Stazione Termini di Roma entrando quindi in contatto con uno o più soggetti impegnati in questo tipo di attività a scopo di lucro.
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«Il problema – evidenzia Cini – riguarda la sensibilizzazione su questa problematica: non è una questione economica ma di coscienza da parte dei farmacisti. Per quanto concerne le ricette non ripetibili Asfi sostiene l’introduzione della ricetta elettronica. Il consigliere Francesco Palagiano ha proposto infatti di usare la ricetta elettronica sia per i medicinali non ripetibili, che per gli antibiotici ceduti a pagamento. Questi ultimi infatti continuano ad essere usati senza riserve». Non è la prima volta che l’associazione interviene su temi legati all’erogazione da parte di farmacisti di farmaci esitati senza ricetta in favore dei pazienti e alla sicurezza per la salute. Lo scorso gennaio, in seguito alla pubblicazione di alcune notizie riferite alla diffusione, tra gli adolescenti, del consumo di “Purple Drank”, mix ottenuto mediante la miscelazione di medicinali a base di codeina e bevande alcoliche, l’Asfi ribadì che «chi vende medicinali che possono causare danno alla salute, senza rispettare le regole di corretta dispensazione, è il peggior nemico della nostra professione». Condizione che, a quanto pare, a distanza di tempo e nonostante i diversi appelli, sembrerebbe non stimolare alcuna reazione da parte dei professionisti del farmaco.
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