Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha accolto con favore l’approvazione di alcuni emendamenti al decreto legge fiscale – attualmente all’esame del Senato – in materia di cannabis terapeutica (e anche di vaccini). «In continuità – ha spiegato – con il percorso già intrapreso assieme al ministero della Difesa per assicurare la produzione e trasformazione di cannabis ad uso medico da parte dello Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, si prevede un apposito finanziamento di 2,3 milioni di euro. Un fondo che sarà utilizzato per realizzare nuove serre ed incrementare la produzione della cannabis ad uso terapeutico, andando incontro all’aumento della domanda da parte dei pazienti. L’obiettivo che coglieremo è di garantire il soddisfacimento dell’intero fabbisogno nazionale di circa 350 kg, senza più ricorrere all’importazione da altri Paesi dell’Unione europea».
Come riportato da FarmaciaVirtuale.it, infatti, non di rado i farmacisti hanno spiegato di utilizzare cannabis per le preparazioni galeniche importata dall’estero (in particolare dall’Olanda). Inoltre, alla metà di settembre il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano aveva affermato di aver «constatato una richiesta forte, permanente, di moltissimi cittadini italiani che hanno bisogno della cannabis terapeutica ma non riescono a ottenerla perché le fabbriche olandesi producono un quantitativo limitato». Per questa ragione, l’esponente del Pd aveva ipotizzato l’avvio di una produzione regionale. Nel corso del mese di giugno, inoltre, la deputata indipendente Mara Mucci aveva segnalato il fatto che il farmaco Bediol, a base di thc e cannabinoidi risultava «introvabile da settimane». La stessa parlamentare aveva ricevuto una risposta in merito dal ministero, nella quale si spiegava che molti medici avevano sostituito la prescrizione di Bediol, importato dall’Olanda, con quella di produzione nazionale. Tuttavia, lo stesso dicastero aveva ammesso che «nel mese di maggio si è registrata una carenza di tale prodotto d’importazione», precisando che nel 2016 erano stati importati 55 chilogrammi di Bediol: un quantitativo risultato sufficiente per le necessità dell’intero anno. Mentre nel 2017, fino alla carenza di maggio ne erano stati importati già più di 32 chilogrammi.
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