In occasione del Congresso nazionale Sifo, svoltosi a Bologna a fine ottobre 2022, è stato presentato il poster scientifico “La farmacia di comunità: una survey su punti di forza e criticità”, realizzato dall’Ordine interprovinciale dei farmacisti di Bari e Barletta-Andria-Trani, con la collaborazione delle rispettive Asl. Il documento illustra i dati raccolti attraverso una survey somministrata a settembre 2021 durante il seminario di studi promosso dallo stesso Ordine, intitolato “L’attività ispettiva a farmacie, esercizi di vicinato e depositi di distribuzione all’ingrosso”. I dati raccolti dai questionari sono stati integrati con quelli ricavati dalle farmacie appartenenti alle due Asl coinvolte. «L’esito della survey – si legge nel documento – suggerisce la necessità di implementare iniziative di formazione rivolta ai farmacisti convenzionati, perché possa esserne agevolata l’attività professionale in evoluzione. Pare evidente, infatti, che la farmacia di comunità non sia più legata esclusivamente all’erogazione del bene farmaco, ma anche di servizi socio-assistenziali sul territorio».

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Gli obiettivi dell’indagine

L’iniziativa prende le mosse dai verbali di ispezione per farmacie, esercizi di vicinato e depositi/grossisti di medicinali approvati dalla Regione Puglia e in uso dalle commissioni ispettive aziendali. «Lo stesso modello di verbale – spiegano gli autori della survey – diventa strumento utile da parte del farmacista per l’esecuzione di periodiche auto-ispezioni da eseguire all’interno della propria farmacia al fine di monitorare la corretta gestione tecnica-amministrativa della stessa. L’indagine conoscitiva è stata utilizzata per evidenziare gli aspetti più critici incontrati dal farmacista nello svolgimento della professione in una farmacia aperta al pubblico e che possano penalizzarlo in sede di visita ispettiva». Nel complesso sono stati raccolti 121 questionari su 501 farmacie coinvolte. Il 51% dei farmacisti che ha risposto al sondaggio ha dichiarato di svolgere con regolarità attività di auto-ispezione.

I risultati emersi

Tra gli aspetti tecnico-professionali più critici nella conduzione dell’esercizio della farmacia, il 43% dei rispondenti alla survey ha indicato la Farmacia dei servizi, il 36% il laboratorio galenico e il 20% la gestione degli stupefacenti. «Nell’ambito della Farmacia dei servizi – specifica lo studio – il 90% dei farmacisti dichiara di eseguire servizi di secondo livello (misurazione pressione arteriosa, spirometria, saturazione O2), il 48% dei quali effettua sia prestazioni di prima istanza (test per glicemia, colesterolo, ovulazione) sia servizi di secondo livello». Per quanto riguarda la gestione del laboratorio galenico, il 53% delle farmacie intervistate allestisce da 1 a 10 preparazioni galeniche al mese, il 14% più di 10 mentre il 33% non ne effettua nessuna. Nonostante l’obbligo di legge, il 18% dei laboratori non è dotato di cappa. I confezionamenti primari delle materie prime esaurite vengono conservati correttamente dal 76% delle farmacie. In merito agli stupefacenti, è emerso che il 78% dei farmacisti verifica regolarmente la corrispondenza tra giacenza effettiva con quella riportata sul registro di carico e scarico. Infine, solo il 36% delle farmacie ha in dotazione tutte le forme farmaceutiche di morfina.

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