ossigenoterapia in CampaniaAlla fine del 2016, l’Autorità Garante della concorrenza e del mercato aveva accertato , «con particolare riferimento all’erogazione del servizio di ossigenoterapia domiciliare (OTD) in Campania, l’esistenza di un’ampia attività di concertazione tra le parti, segnatamente le società Linde Medicale, Medicair Sud, Magaldi Life, Oxy Live, Eubios, Ossigas, Tergas, Vitalaire Italia e Vivisol Napoli, finalizzata a mantenere artificiosamente alto il prezzo del servizio di ossigenoterapia domiciliare in Campania a far data dal dicembre 2012. A impedire, o quantomeno procrastinare, l’indizione della gara pubblica per l’affidamento di tale servizio. Nonché a ripartirsi i lotti e mantenere le posizioni di mercato nell’ambito della gara indetta dalla Soresa S.p.A nel 2014».

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L’Antitrust aveva in particolare citato «i numerosi contatti tra le parti, documentati agli atti del fascicolo», che hanno consentito loro «di spartirsi i lotti (attraverso la presentazione in sede di gara di offerte cosiddette “a scacchiera”), e di mantenere così il rispettivo posizionamento di mercato. La ricostruzione dell’Autorità è stata confermata in primo grado dal giudice amministrativo».

Il Garante spiega quindi che nel 2018 è stata avviata un’altra gara, «in ragione della conclusione degli affidamenti disposti a seguito di quella indetta nel 2014». Ebbene, nuovamente la gara stessa è stata «suddivisa in 7 lotti geografici, uno per ciascuna Asl della Regione, con aggiudicazione mediante procedura aperta e secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, individuata sulla base del miglior rapporto qualità-prezzo. Entro il termine della scadenza, Soresa ha ricevuto per ogni lotto di gara un’unica offerta».

Inoltre, «è chiaramente evidenziata la sostanziale coincidenza tra le offerte pervenute nelle due procedure di gara». Ciò «appare costituire un chiaro indizio circa il persistere di una strategia finalizzata alla spartizione del mercato e all’alterazione dello svolgimento delle dinamiche concorrenziali nell’ambito di gare ad evidenza pubblica». Ne consegue che, secondo l’Autorità, il comportamento delle società «appare porsi in contrasto con le valutazioni effettuate dall’Autorità nel 2016, in maniera tale da integrare una violazione di quanto disposto dal deliberato del suddetto provvedimento, con cui l’Autorità ha ordinato alle suddette società di astenersi per il futuro dal porre in essere comportamenti analoghi a quelli oggetto dell’infrazione accertata». Per questo è stato avviato un nuovo procedimento istruttorio a carico delle aziende coinvolte, per inottemperanza rispetto alle indicazioni dell’Antitrust.

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