La lotta all’antibiotico-resistenza resta un tema centrale su cui le autorità sanitarie nazionali e globali pongono regolarmente in atto numerose iniziative. Il dipartimento di Malattie Infettive presso l’Istituto superiore di sanità (Iss) ha reso disponibile un documento contenente il protocollo 2022 nell’ambito del Sistema nazionale di sorveglianza sentinella dell’antibiotico-resistenza, nell’ambito del Piano nazionale di contrasto dell’antimicrobico-resistenza, tra i cui obiettivi rientra «il rafforzamento della sorveglianza dell’Amr come attività stabile e rappresentativa della realtà del nostro paese». Ciò indicando «le azioni da intraprendere a livello nazionale e regionale nonché gli indicatori per seguirne il processo». Secondo l’Iss «l’obiettivo a breve termine è stato quello di migliorare la performance della sorveglianza nazionale (Ar-Iss) e la sua copertura territoriale, promuovendo l’attivazione di sorveglianze regionali e garantendo la partecipazione alla sorveglianza nazionale di tutte le regioni in formato integrato o, almeno, interoperabile».
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Obiettivi del protocollo
L’Iss spiega che «questo protocollo si focalizza sugli obiettivi, i metodi e le modalità di rilevazione dei dati del sistema di sorveglianza Ar-Iss, seguendo le indicazioni ed esigenze del Pncar. Riguardo la scelta dei patogeni e della tipologia dei campioni clinici, il protocollo ricalca quello proposto dalla sorveglianza europea Ears-Net per facilitare la trasmissione dei dati all’Ecdc e la comparazione a livello europeo. L’obiettivo generale della sorveglianza Ar-Iss è quello di descrivere le caratteristiche epidemiologiche (andamenti temporali, differenze geografiche, differenze per gruppi di popolazione) dell’antibiotico- resistenza in un gruppo selezionato di specie batteriche isolate da infezioni di rilevanza clinica (batteriemie e meningiti), che rappresentano sia infezioni associate all’assistenza sanitaria che infezioni acquisite in ambito comunitario. Tali dati sono essenziali per sostenere le azioni di contrasto all’antibiotico-resistenza e monitorare nel tempo il loro impatto».
A gennaio 2022 il report Ecdc-Oms
Lo scorso gennaio l’European centre for disease prevention and control (Ecdc) e l’Ufficio regionale per l’Europa dell’Oms hanno realizzato un report congiunto sull’andamento dell’antibiotico-resistenza (Antimicrobial resistance – Amr). Il documento ha riportato i dati rilevati nel 2020 nell’Unione europea e nello Spazio economico europeo (See). Le entità, alla data della pubblicazione, avevano spiegato che «i risultati presentati nel rapporto mostrano chiaramente che la resistenza agli antibiotici nella regione europea dell’Oms è diffusa. Sebbene la valutazione dell’esatta entità dell’Amr rimanga difficile in molti contesti, è evidente la presenza di esempi peculiari in tutti gli ambienti clinici coperti dalle reti di sorveglianza». Il report sottolinea la serietà della situazione per la salute pubblica e l’importanza di programmare interventi coordinati su tutto il territorio europeo per arginare il problema.
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