banco farmaceuticoDoveva sensibilizzare sull’accesso alla cura che, molto più spesso di quanto si possa pensare, risulta minato alle fondamenta dalla crisi. Invece, si è trasformato nella miccia per un vortice di polemiche. Stiamo parlando del video realizzato per Banco Farmaceutico dagli studenti del Centro sperimentale di Cinematografia di Milano. La candid camera, che Farmaciavirtuale.it vi ha già mostrato nei giorni scorsi, è ambientata in una farmacia apparentemente come tutte le altre, in cui però viene presentato un conto esorbitante per acquistare semplici farmaci da banco. Le reazioni di sgomento degli ignari pazienti – spiega il Banco Farmaceutico – vogliono trasmettere la sensazione di impotenza di chi non può permettersi i farmaci di cui ha bisogno.

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Fin qui, gli intenti (condivisibili) dei promotori. Ma da subito si sono levate reazioni contrastanti. A partire da quella di Eugenio Leopardi, presidente di Utifar, che – riportavamo la scorsa settimana su Farmaciavirtuale.it – ha dichiarato: «vedere che uno spot pubblicitario mostra un farmacista che consiglia per un mal di testa un prodotto da 57 euro ci lascia molto perplessi ed infastiditi. Appurare che lo spot è commissionato da Banco Farmaceutico, organizzazione a cui in questi anni i colleghi titolari hanno dato anche un notevole supporto, […] ci lascia ancora più sbalorditi. Perché la nostra missione tende sempre più a far risparmiare i cittadini».

Mercoledì 2 dicembre gli ha fatto eco Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi. «Cogliere l’occasione di un’iniziativa benefica per trasformarla in un uno spot pubblicitario che non evidenzia la correttezza professionale del farmacista e l’affidabilità della Farmacia italiana è un fine che non merita il sostegno della nostra Associazione»: questa la sua secca dichiarazione, citata da IlFarmacistaOnline.it. Il video, continua, non fa che colpire il farmacista, «veicolando un’informazione al pubblico assolutamente priva di reale fondamento». Ma la rabbia, lo sgomento e l’indignazione non andrebbero indirizzati a lui, quanto ai responsabili di quei prezzi esosi. Tanto più perché «Federfarma Servizi è assolutamente consapevole delle difficoltà in cui molti versano nel nostro Paese – prosegue –. Anche per questo ha sempre partecipato con entusiasmo alle diverse iniziative di raccolta di farmaci per i più bisognosi presso le sue farmacie socie e/o clienti». Tutto ciò, conclude, accade in un momento clamorosamente sbagliato, in cui «in cui da un lato i capitali stanno cercando di entrare in Farmacia per trasformarla in un semplice esercizio commerciale piegato alle logiche di mercato e dall’altro la grande distribuzione organizzata pretende di allargare il proprio business millantando presunti risparmi per i cittadini». Un momento, quindi, in cui il ruolo del farmacista merita più che mai di essere difeso.

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