La Federazione ordini dei farmacisti italiani rende noto che il documento “Allergie alimentari e sicurezza del consumatore – documento d’indirizzo e stato dell’arte”, pubblicato dal ministero della Salute, ha subito un ulteriore aggiornamento rispetto alla sua versione precedente. Secondo quanto riportato, «i test risultano classificati, come nella precedente versione, in tre gruppi: a) test convenzionali, che vengono tradizionalmente eseguiti per la diagnosi; b) test non convenzionali cioè i test diagnostici non ordinari; c) test privi di fondamento scientifico».

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Inoltre, «nella classificazione dei test convenzionali sono ricompresi lo Skin Prick Test (SPT); il Prick by Prick; l’Atopy patch test (APT), sebbene non sia ancora ottimizzato per essere utilizzato nel quotidiano della diagnostica; il test di provocazione orale con alimento (TPO), il test in doppio cieco contro placebo (DBPCFC), nonché test utili in specifiche condizioni diagnostiche (Component- Resolved Diagnosis – CRD)». Per quanto attiene la categoria dei test non convenzionali, la Fofi specifica che «sono ricompresi alcuni test, come quello di attivazione dei basofili (Bat) e l’atopy patch test, che possono avere, anche se solo in casi selezionati, uno specifico interesse, ovvero test che, se usati in modo mirato, possono essere estremamente utili, come il dosaggio della triptasi ematica. La versione aggiornata del documento prevede che “al gruppo di test non convenzionali possono anche essere ascritti i dosaggi delle IgG specifiche, del PAF e del BAFF, sicuramente validati dal punto di vista metodologico ma di non comprovato valore diagnostico per allergia alimentare».

Per concludere, la Federazione degli Ordini segnala che «è stato modificato l’elenco dei test non convenzionali utilizzati per la diagnosi di allergia ma privi di validazione scientifica», inserendo i seguenti nell’elenco: «Il test citotossico di Bryant», «Il test di provocazione e neutralizzazione sublinguale e intradermico», «La kinesiologia applicata», «Il test del riflesso cardio-auricolare», «Il Pulse test», «Il test elettrotermico o elettroagopuntura secondo Voll», «Il Vega test», «il Sarmtest», «Il Biostrenght test e varianti», «La biorisonanza», ed infine «L’analisi del capello (Hair analysis)».

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