
L’Agenzia italiana del farmaco e il ministero della Salute hanno avviato una campagna di sensibilizzazione sull’impiego corretto degli antibiotici. L’iniziativa, diffusa attraverso spot televisivi sulle reti Rai e Mediaset, spazi sulla stampa, emittenti locali e canali social, per promuovere l’uso consapevole dei farmaci, scoraggiando le pratiche di autoprescrizione. Il messaggio centrale portato alla visione di milioni di utenti ricorda che gli antibiotici devono essere assunti esclusivamente sotto controllo medico, rispettandone scrupolosamente le indicazioni terapeutiche.
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L’impegno del Ministero priorità di salute pubblica
Orazio Schillaci, ministro della Salute, ha osservato che «l’uso responsabile degli antibiotici è necessario per contrastare la resistenza dei batteri che, come sappiamo, si traduce poi nel rischio di infezioni ospedaliere. Con questa campagna vogliamo sensibilizzare i cittadini a non consumare antibiotici se non affidandosi al proprio medico per garantire appropriatezza e una adeguata aderenza terapeutica. L’antibiotico-resistenza è una priorità di salute pubblica che vede il Ministero impegnato su più fronti anche per lo sviluppo di antibiotici. È una sfida, però, che richiede l’impegno di tutti: istituzioni, operatori sanitari e cittadini».
Nisticò: «Scoraggiare il “fai da te”»
Secondo Robert Nisticò, presidente Aifa, «con questa iniziativa di comunicazione puntiamo a scoraggiare il “fai da te”, ribadendo con forza che non bisogna mai sostituirsi al medico. È importante comprendere che l’antibiotico va usato se necessario e solo il medico può valutare caso per caso se prescrivere un antibiotico e quale sia il più indicato, tenendo conto di diversi fattori, perché gli antibiotici non sono tutti uguali. Un’altra parola chiave è prevenzione: possiamo fare molto per limitare le infezioni, con misure di igiene e comportamenti responsabili, anche e soprattutto negli ospedali e nelle strutture di lungodegenza, dove abbiamo pazienti più fragili e più esposti e dove è ancora più importante alzare la guardia. Solo un impegno di tutti verso un obiettivo comune può aiutarci a mantenere efficaci anche per il futuro questi preziosi strumenti di salute».
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