L’Italia si trova ad affrontare una sfida sempre più pressante: l’invecchiamento della popolazione e le problematiche a esso correlate. Tra queste, la malnutrizione proteico-energetica, tema centrale ai dibattiti affrontati nell’ambito del congresso annuale della Società italiana di nutrizione clinica e metabolismo (Sinuc), svolto a Genova dal 23 al 25 ottobre 2024. Come ricordato dagli esperti, la malnutrizione proteico-energetica «è una condizione che rende necessario uno sforzo di prevenzione in quanto si tratta di una alterazione funzionale, che nasce dal delta tra fabbisogni nutrizionali specifici ed introito e capacità di utilizzare di nutrienti essenziali e/o energia».

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Italia secondo Paese più vecchio al mondo

Nell’occasione è stato ricordato che «l’Italia è il secondo Paese più vecchio al mondo: gli over 65 sono 14 milioni, più del 20% della popolazione, e nel 2050 saranno 20 milioni, il 35%. Mentre gli ultraottantenni, che oggi rappresentano il 7% della popolazione raddoppieranno entro il 2050 raggiungendo i 9 milioni di unità. Tra il 2 e il 30% di quelli che vive in casa risulta essere interessato da qualche forma di malnutrizione, quota che aumenta in coloro che vivono in una Rsa per raggiungere un picco tra quelli ospedalizzati».

Attenzione ai fabbisogni nutrizionali degli over 75

Quanto ai fabbisogni nutrizionali degli anziani over 75, pur essendo percentualmente simili in termini di componenti a quelli degli adulti, «necessitano di diversi accorgimenti: dalle quantità inferiori all’apporto di macro e micronutrienti: con particolare attenzione all’introito proteico sufficiente a mantenere l’omeostasi muscolare, antiossidanti, acidi grassi polinsaturi, e vitamine. Tutti elementi che possono contribuire, come ha spiegato il professor Marco Silano nella lettura di apertura del congresso, al mantenimento della plasticità neuronale e quindi di un invecchiamento in salute, se non proprio “di successo”».

I fattori che inducono la malnutrizione

Sul tema della “malnutrizione per difetto”, essa «si verifica quando l’organismo non riceve una quantità sufficiente di energia e nutrienti essenziali. Questo squilibrio può portare a diverse conseguenze per la salute, sia a livello fisico che mentale. Le forme più gravi di malnutrizione, caratterizzate da una carenza sia di calorie che di proteine, possono causare ritardo della crescita, perdita di peso, debolezza muscolare e un indebolimento del sistema immunitario. Tuttavia, anche carenze più lievi o specifiche di alcuni nutrienti, possono avere un impatto significativo sulla salute e aumentare il rischio di sviluppare diverse malattie. Le cause della malnutrizione sono molteplici e possono includere povertà, fattori sociali, depressione, disordini alimentari, malattie croniche e terapie farmacologiche. Con diversi livelli di gravità che prevedono un approccio multidisciplinare».

Il maggior rischio di nutrizione inadeguata

Secondo Alessio Molfino, del dipartimento di medicina traslazionale e di precisione della Sapienza, Università di Roma, «sappiamo anche che una quota consistente di anziani in Italia, circa il 38%, vive in solitudine e questo, insieme alle condizioni tipiche dell’età, li pone a maggior rischio di nutrizione inadeguata che può influire sulle condizioni di salute». Maurizio Muscaritoli, presidente Sinuc, ha osservato che «abbiamo avuto una sessione dedicata al “nutrition journey” del malato oncologico, tema portante delle attività Sinuc. Con una attenzione particolare all’inserimento del tema nei Pdta delle reti oncologiche e una sessione dedicata all’organo più indagato degli ultimi anni, l’intestino e il suo complesso funzionamento, mediato dalla presenza del microbiota».

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