Le undici Federazioni e i Consigli nazionali delle professioni sanitarie e sociosanitarie accanto alla Commissione episcopale per il servizio della carità e della salute e l’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Conferenza episcopale italiana (Cei) per inaugurare il percorso preparatorio per il Giubileo degli ammalati e del mondo della sanità del 2025, dedicato alle povertà sanitarie. Fnomceo, Fnovi, Fofi, Fnopi, Fnopo, Fno Tsrm e Pstrp, Cnop, Fnob, Fncf, Fnofi, Cnoas, che rappresentano oltre 1,5 milioni di professionisti, hanno ascoltato e condiviso le parole di don Massimo Angelelli, Direttore dell’Ufficio nazionale per la Pastorale della salute (Cei), che ha condotto la conferenza stampa durante la quale si è delineato il percorso che porterà al Giubileo del 2025.
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Azioni mirate alla tutela della salute pubblica
Tre tappe distinte per analizzare le principali povertà sanitarie: 10 maggio, 15 novembre e 5 aprile 2025. Si comincia a Verona, venerdì prossimo con un focus sulla situazione italiana: chi e quanti sono coloro che, nel nostro Paese, non hanno accesso alle cure necessarie o non possono permettersi l’acquisto di farmaci. Esperti del settore, economisti, ricercatori e rappresentanti istituzionali, uniti ai professionisti sanitari e sociosanitari, baluardo della tutela della salute pubblica, discuteranno le soluzioni e le strategie per migliorare l’assistenza sanitaria nazionale per una sanità del futuro più inclusiva.
L’evento di presentazione a Verona il 10 maggio 2024
L’evento del 10 maggio, che si svolgerà presso l’Università degli studi di Verona, vedrà gli interventi del ministro della Salute Orazio Schillaci, Chris Brown, Direttore dell’Ufficio Europeo per gli Investimenti e lo Sviluppo della Salute dell’Oms, Silvio Brusaferro, Professore ordinario di Igiene generale e applicata presso l’Università degli studi di Udine, Cristiano Camponi, direttore generale dell’Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie della povertà (Inmp), Americo Cicchetti, Direttore generale della programmazione sanitaria e di Alberto Siracusano, Coordinatore del Tavolo di lavoro tecnico sulla salute mentale del ministero della Salute, Ketty Vaccaro, Sociologa e Responsabile dell’Area welfare e salute del Censis. Conduce l’evento Benedetta Rinaldi, giornalista e conduttrice della trasmissione Elisir (Rai3). Per seguire la conferenza 10 maggio, in diretta streaming, è possibile collegarsi al canale YouTube della Cei a partire dalle ore 15.
«Gli “eslcusi” emergenza sempre più seria»
Don Massimo Angelelli ha dichiarato che «il tema degli esclusi dall’accesso alle cure sta diventando un’emergenza sempre più seria. Se prima si poteva pensare che riguardasse alcune fasce ridotte di popolazione molto svantaggiate, oggi sappiamo che 4,5 milioni di persone non possono curarsi e che la spesa privata nel 2022 ha superato i 40 miliardi. Ci stiamo allontanando dal dettato Costituzionale che prevede accesso universale alle cure e la gratuità per gli indigenti. Si stanno curando solo i benestanti».
Mandelli (Fofi): «I farmacisti rinnovano quotidianamente il loro impegno»
Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli ordini dei farmacisti italiani (Fofi), ha ricordato che «durante la pandemia abbiamo toccato con mano come la salute sia al centro delle nostre vite, perché senza salute non esistono libertà, né socialità, né sviluppo. Non possiamo dunque dimenticare chi, tutti i giorni, vive questa privazione ed è costretto a scegliere tra la salute e altre necessità. I farmacisti rinnovano quotidianamente il loro impegno per assistere ed essere vicini alle persone e hanno intrapreso con grande partecipazione questo percorso di avvicinamento al Giubileo 2025 per rimarcare l’urgenza di intervenire contro l’inaccettabile fenomeno della povertà sanitaria, unendosi ai numerosi appelli di Papa Francesco affinché siano garantite l’universalità e l’equità di accesso alle cure».
Mobilitazione dei farmacisti a supporto di cause sociali
Per Mandelli si tratta di «un obiettivo che vede i farmacisti italiani impegnati anche in numerose iniziative solidali, dalla Giornata di raccolta del farmaco, che ogni anno vede la mobilitazione di migliaia di colleghi impegnati nella raccolta dei medicinali da destinare alle persone indigenti, ai presidi farmaceutici solidali che forniscono cure gratuite ai pazienti bisognosi. È necessaria un’azione concreta e condivisa per preservare e rafforzare il nostro Servizio sanitario nazionale, presupposto ineludibile per garantire la tutela di un diritto fondamentale, che spesso diamo per scontato: quello di potersi curare».
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