Aumento degli episodi di burnout e dei livelli di stress rispetto al 2021, soprattutto nella popolazione femminile, con impatto negativo sul sonno, del Covid-19 che, in aggiunta alle conseguenze dei cambiamenti climatici sulla salute, ha contribuito ad accrescere la preoccupazione degli italiani. Sono in sintesi i risultati dello STADA Health Report 2022, presentato mercoledì 5 ottobre a Milano. Nel rapporto è emerso che «molte persone lamentano problemi relativi alla qualità del sonno, maggiori picchi di stress e un peggioramento della propria qualità di vita sia in ambito lavorativo che privato. Rispetto al 2021 i livelli di burnout sono aumentati del 10%, passando dal 49% al 59%: a risentirne maggiormente è il sesso femminile – 7 donne su 10 dichiarano di aver vissuto un episodio di burnout contro il 48% degli uomini – e la fascia di età più giovane, compresa tra i 18 e i 34 anni (70%), rispetto agli over 55 (49%)». L’analisi è stata promossa dal Gruppo STADA, in collaborazione con InSites Consulting, tra marzo e aprile 2022 su un campione di circa 30mila persone provenienti da 15 Paesi – Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Italia, Kazakistan, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Romania, Serbia, Spagna, Svizzera e Regno Unito – per indagare il punto di vista dei cittadini su temi chiave legati alla salute. I risultati del nostro Paese, relativi a 2.000 intervistati, sono stati resi noti oggi a Milano in occasione di una conferenza stampa.
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Livelli di stress in aumento
Tra le evidenze riscontrate nello studio dei risultati «per oltre la metà degli italiani intervistati (52%) i livelli di stress sono in aumento rispetto all’inizio della pandemia; ancora una volta sono le donne a pagare il prezzo più alto – il 62% si sente maggiormente stressato, contro il 42% degli uomini». Inoltre «almeno 1 nostro connazionale su 5 ha subìto conseguenze sociali e psicologiche a causa delle restrizioni imposte da Covid-19 (22%) e perdite o difficoltà finanziarie legate all’emergenza sanitaria (21%)». Tra le principali problematiche riscontrate dagli italiani durante la pandemia «il 36% del campione intervistato si è visto costretto a rimandare o annullare visite mediche per ridurre il rischio di contagio mentre il 25% ha avuto problemi a mantenere uno stile di vita sano, come seguire un’alimentazione bilanciata o fare una regolare attività fisica. In particolare, sono le persone di età compresa tra i 18 e i 34 anni ad aver accusato difficoltà legate all’assistenza sanitaria (75% del campione) e a condurre una vita salutare». I ricercatori spiegano che «se da una parte sono aumentati gli italiani che hanno vissuto episodi di burnout, dall’altra, la ricerca ha evidenziato come i nostri connazionali – soprattutto la fascia di età più giovane – siano ben disposti a parlare di problematiche legate al proprio benessere mentale, in particolare con psicologi o psichiatri (52% dei casi), con il medico di famiglia o il farmacista di fiducia (49%) o con il partner (35%)».
Azioni per apportare benefici alla salute psichica
Ma quali sono le azioni messe in atto per apportare benefici alla propria salute psichica? Dall’analisi dei dati è emerso che «per oltre 1 italiano su 2 (56%) la principale strategia è adottare una dieta sana, seguito da coloro che optano per una migliore regolarità del sonno (36% del campione), fanno uso di integratori alimentari (35%) e fanno attività fisica cardio (31%) od olistica, come yoga e pilates (27%)». A ciò si aggiunge l’impatto negativo sulla qualità del sonno, in particolare per il sesso femminile. Nel dettaglio «il 56% delle donne dichiara di riposare bene di contro il 63% degli uomini. Tra le principali cause che tengono svegli gli italiani di notte troviamo sensazioni di ansia (42%), problematiche legate alla routine quotidiana (38%) e di carattere economico (25%)». Gli studiosi spiegano che «tuttavia, non c’è solo la pandemia da Covid-19 a impensierire il campione intervistato: anche le conseguenze dei cambiamenti climatici e il loro potenziale impatto sulla salute – in primis il peggioramento della qualità delle risorse idriche, la maggiore vulnerabilità alle epidemie e nuove malattie emergenti – accrescono la preoccupazione degli italiani».
Prosegue la fiducia nei confronti dei farmacisti
Dalla ricerca emerge come «la maggior parte degli intervistati continui ad avere fiducia delle figure professionali in materia di salute: tra le più affidabili e a riscuotere maggiore stima troviamo gli scienziati (64%), operatori sanitari, personale ospedaliero e assistenziale (60%), i Medici di Medicina Generale (58%) e i farmacisti (51%)». Luca Vitaloni, Senior Research Manager Insites Consulting, evidenzia che «dal 2014 lo STADA Health Report indaga su come le persone affrontano e discutono di importanti temi legati alla salute. Originariamente concepito come una ricerca solo in Germania, oggi lo STADA Health Report interessa 15 Paesi europei e intende fornire dati con una solida base scientifica su cui fondare le decisioni in materia di cura della salute delle persone». Inoltre «analizzando i dati relativi all’Italia, risulta chiaro che Covid-19 ha avuto un impatto significativo e duraturo sulla salute fisica e mentale. Siamo molto orgogliosi di questa partnership con STADA nella speranza che i risultati della ricerca possano fornire importanti insight sul sentiment degli italiani su tematiche legate alla salute».
Le conseguenze del periodo complesso
Secondo Salvatore Butti, General Manager & Managing Director di EG STADA Group, «mentre lo STADA Health Report dello scorso anno aveva fornito una prima fotografia degli effetti a breve termine della pandemia sulla vita degli italiani a un anno dall’inizio dell’emergenza sanitaria, l’edizione 2022 ha approfondito le conseguenze di questo periodo così complesso, evidenziando come Covid-19 abbia inciso moltissimo sul benessere non solo fisico ma anche psicologico delle persone e come la salute mentale sia un bene da custodire con attenzione, tante e notevoli sono le sue ricadute sull’intero organismo». Butti ricorda che «attraverso lo STADA Health Report abbiamo cercato di cogliere ancora una volta i bisogni e le esigenze di salute degli italiani, a testimonianza del nostro continuo impegno a prenderci cura del benessere della collettività in linea con la purpose che guida l’operato di tutto il Gruppo STADA, Caring for People’s Health».
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