Gli effetti del Covid-19 continuano a farsi sentire per quanto attiene le diverse modalità di accesso ai prodotti salutistici. A confermare il cambiamento è l’analisi di Iqvia, provider globale di dati in ambito sanitario e farmaceutico, che ha fotografato l’andamento del mercato online del 2021, confrontato con i dati del 2020. Secondo Iqvia «in Italia continua il trend di crescita delle vendite online a doppia cifra passando da 383,1 milioni di euro nel 2020 a 437,3 milioni nel 2021. Questo aumento è ancora più accentuato se confrontato con il 2019, anno pre-pandemico, durante il quale sono stati acquistati prodotti da farmacia per un totale di 229,6 milioni di euro. Infatti, le vendite online nel 2021 hanno segnato un +14% rispetto al 2020 e un +90% rispetto al 2019». Quanto al peso dell’online sul totale, Iqvia evidenzia che «considerando che in Italia è possibile vendere online soltanto i prodotti commerciali e non i prodotti etici, il fatturato dell’e-commerce ha pesato per circa il 4% del mercato nel 2021».
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I fattori che hanno contribuito all’incremento delle vendite online
Quali sono i fattori che hanno influenzato le vendite online? In che modo le abitudini di accesso sono state modificate nel corso dei mesi? Iqvia conferma che «per quanto riguarda i prodotti da farmacia uno dei principali fattori che spinge il consumatore all’e-commerce è il prezzo. Inoltre, su Internet il cliente ha la possibilità di confrontare i prodotti, le offerte e gli sconti e di acquistare il bene al prezzo più competitivo. Ma ci sono anche altri parametri che influenzano la decisione, per esempio, per alcuni, è importante la riservatezza, l’acquisto on-line permette al consumatore di mantenere l’anonimato fisico». In aggiunta a tali fattori «gioca un ruolo importante la comodità di fare shopping 24 ore al giorno, sette giorni alla settimana senza dover uscire di casa. Elemento non trascurabile specialmente se si è ammalati».
Le macrocategorie di prodotti
Nel rapporto presentato Iqvia ha fornito un quadro delle macrocategorie di prodotti oggetto dell’incremento. Si tratta di «integratori notificati (vitamine, minerali, probiotici, prodotti per i capelli e le unghie, etc.)» i quali «hanno complessivamente fatturato 215,2 milioni in aumento del 17% rispetto al 2020». Quanto al comparto cura della persona – costituito da cosmetici, creme, shampoo – «ha registrato vendite online per 141,3 milioni di euro in aumento del 12,3%. Mentre i farmaci di automedicazione hanno aumentato il loro fatturato del 7,7% a 45,0 milioni di euro. La categoria dei dispositivi medici in cui rientrano le mascherine, gli ossimetri, i termometri, etc. ha fatturato 141,3 milioni di euro con un aumento rispetto al 2020 del 12,3%. Da ultimo, i prodotti nutrizionali (latti in polvere, alimenti per celiaci, etc.) sono aumentati del 17,7% a 12 milioni di euro».
Prodotti per la bellezza femminile
Inoltre «la prima sottocategoria a valori è stato quello dei prodotti per la bellezza femminile che hanno totalizzato un fatturato di 59,6 milioni di euro (+13,8% rispetto al 2020). Questa categoria è stata tallonata dagli integratori vitaminici e minerali che hanno registrato vendite per 52,7 milioni con una crescita del fatturato online del 15,3%». A questi si aggiungono gli analgesici da banco che «hanno totalizzato un fatturato di 21,5 milioni di euro in aumento del 17,4% rispetto all’anno precedente. Soltanto la categoria dei prodotti per tosse e raffreddore ha visto un leggero calo a valori del 1,4% a 20,5 milioni di euro, mentre nel 2020 aveva visto un aumento del 127% rispetto al 2019».
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