«Il 2020 è stato caratterizzato da un calo delle rapine in farmacia, -33,2% rispetto al 2019, che hanno raggiunto il valore più basso degli ultimi dieci anni con 424 casi. Paragonando il dato con quello del 2013, anno in cui è stato raggiunto un picco con oltre 1.200 rapine, il calo degli eventi criminosi supera il 66%». A spiegarlo è il Rapporto intersettoriale sulla criminalità predatoria 2021, redatto, tra gli altri, dal ministero degli Interni, Abi, Ossif e Federfarma. Secondo il documento, notizie incoraggianti si riscontrano in merito all’indice di rischio, secondo cui «un forte calo ha caratterizzato anche l’indice di rischio che nel 2020 è stato pari a 2,2 rapine ogni cento farmacie – anch’esso valore più basso dell’ultimo decennio – contro un valore di 3,3 registrato nel 2019 e distante dal picco raggiunto nel 2013 con 7 rapine ogni 100 farmacie».

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Distribuzione regionale delle rapine

In termini di distribuzione regionale, sebbene sia stato confermato il calo dei fenomeni criminosi, resta immutata la situazione rispetto all’anno precedente. Nel rapporto si evidenzia che «nel 2020 le rapine in farmacia si sono concentrate prevalentemente in Lombardia, dove sono stati registrati 106 episodi, pari a un calo del 36% rispetto al 2019. Seguono il Lazio con 76 rapine, la Campania con 53 e l’Emilia-Romagna e la Sicilia con 46. Il decremento dei casi registrato a livello nazionale ha caratterizzato complessivamente undici regioni tra cui, oltre la Lombardia, la Puglia con il -71%, da 35 rapine nel 2019 a 10 nel 2020, la Sicilia con il -50%, da 91 a 46, e il Lazio, -45%, da 137 a 76. Una recrudescenza ha invece caratterizzato quattro regioni, tra cui il Piemonte dove le rapine sono passate da 22 a 35, +59%». Inoltre, nel documento viene evidenziato che «il Lazio si è confermata la regione con il più alto livello di rischio con un indice pari a 4,7 rapine ogni 100 farmacie, valore comunque inferiore a quello registrato nel 2019 con l’8,5. Un valore dell’indice superiore a quello medio nazionale, ovvero 2,2 rapine ogni 100 farmacie, è stato registrato anche in Lombardia con 3,4 da 5,3 nel 2019, Emilia- Romagna, 3,4 da 3,9, Campania con 3,2 da 3 e Sicilia, 3 da 5,8».

Milano la più colpita dalle rapine

Il rapporto propone quindi un focus sulle singole provincie, dove Milano è stata la città più colpita in assoluto dal fenomeno, con 75 rapine, seguita da Roma, con 74. «In entrambe le province si è comunque verificato un positivo decremento rispetto al 2019, -44% a Roma e -36% a Milano. Seguono le province di Napoli con 50 rapine, Torino con 27, Catania con 23 e Palermo con 18. Un calo degli eventi ha caratterizzato complessivamente 45 province, tra le quali si segnalano, oltre a Milano e Roma, anche Bari, -88%, da 17 a 2 rapine, Monza e Brianza, -82%, da 17 a 3, Catania, -49%, da 45 a 23 e Palermo, -40%, da 30 a 18. Una recrudescenza ha invece caratterizzato complessivamente venti province, tra le quali, Torino, con il +69%, da 16 a 27 rapine, e Napoli, +32%, da 38 a 50. Nonostante il decremento dei casi, nella provincia di Milano è stato registrato il livello di rischio più elevato con un indice pari a 8,9 rapine ogni 100 farmacie, da 13,9 nel 2019. Seguono Catania con 7,1 rapine ogni 100 farmacie – da 14 – Roma con 6,7 – da 11,9 – Parma con 6,5 da 2,6 e Napoli con 6 da 4,5».

I furti in farmacia

Nel 2020 anche i furti in farmacia hanno fatto registrare un decremento rispetto all’anno precedente. Secondo Ossif «i casi sono stati 934, pari ad un calo del 12,5%. Negli ultimi anni i furti hanno rappresentato la quota prevalente dei reati ai danni delle farmacie. Dal 2014 il numero dei furti è infatti superiore al numero delle rapine e nell’ultimo anno hanno rappresentato il 69% del totale dei reati subiti. Nel 2020 è proseguito anche il calo dell’indice di rischio che è risultato pari a 4,8 furti ogni 100 farmacie, contro un valore di 5,5 registrato nel 2019. A livello territoriale la Lombardia si è confermata la regione più colpita con 153 furti, seguita da Lazio con 120 episodi), Piemonte 97, Campania 84. Il decremento dei furti registrato a livello nazionale ha caratterizzato anche quattordic regioni tra cui il Veneto con il -37%, da 74 a 47 episodi, la Sicilia, -32%, da 73 a 50, e la Campania, -25%, da 112 a 84. Un incremento del fenomeno si è invece verificato in cinque regioni tra cui Marche, +100%, da 17 a 34, e Liguria, +50%, da 16 a 24».

Livello di rischio nei furti

Con riferimento al livello di rischio, Ossif evidenzia che «il valore più elevato è stato registrato nuovamente nel Lazio con 7,4 furti ogni 100 farmacie seppur con un calo rispetto al valore del 2019, 8,7. Un valore dell’indice superiore a quello medio nazionale – 4,8 furti ogni 100 farmacie – è stato registrato anche nelle Marche, con lo 6,7 da 3,3, Toscana 6,6 da 6,8, Emilia-Romagna con 6 da 7,2, Piemonte con il 5,8 da 5,9, Umbria 5,4 da 6,8, Campania con il 5 da 6,7, Lombardia 5 da 5,4 e Trentino Alto-Adige, con il 5 da 2,6. A livello provinciale Roma si è confermata la più colpita con 111 casi, con un decremento del 5% rispetto al 2019 – 117 episodi. Seguono le province di Milano con 72 casi, – 22%, Torino con 64, -21% e Napoli con 59, -30%. Con riferimento all’indice di rischio, il valore più elevato è stato registrato in provincia di Livorno con 18 furti ogni 100 farmacie – da 7,4 nel 2019 – seguita da Pisa con 15,3 da 7,3 e Ascoli Piceno con 13,9 da 1,4. Tra le province ad esser caratterizzate da un livello di rischio superiore a quello medio nazionale – 4,8 – figurano anche Bologna con 10,7 furti ogni 100 farmacie, Roma con 10,0, Torino con 8,9, Milano con 8,5 e Napoli con 7,0».

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