«Dal 1° gennaio al 30 giugno 2021 sono pervenute al sistema di fitosorveglianza 6 segnalazioni di sospette reazioni avverse associate a uso medico di cannabis». A darne notizia è il Centro nazionale per la ricerca e la valutazione preclinica e clinica dei farmaci, in seno all’Istituto superiore di sanità (Iss). L’organismo di controllo fa sapere in proposito che «l’età mediana dei pazienti era di 68 anni e le donne rappresentavano il 67% del totale». Inoltre «dalla relazione emerge anche che tutte le segnalazioni riportavano reazioni “non gravi” mentre in un solo caso il segnalatore ha riportato “invalidante”. Tutte le segnalazioni sono state valutate, secondo le modalità previste dal sistema di fitosorveglianza. Nella quasi totalità delle segnalazioni il nesso di causalità è risultato “probabile” e in una sola è stato valutato come “possibile”».
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I dati delle segnalazioni
«L’età mediana dei pazienti era di 68 anni (range: 42-85 anni) – si legge nel rapporto -, le donne rappresentavano il 67% del totale (2 maschi e 4 femmine). In un caso la reazione avversa è comparsa a dicembre 2020 e, rilevata dal medico è stata poi segnalata a febbraio 2021. I motivi d’uso riguardano principalmente il trattamento del dolore neuropatico (50% dei casi), mentre in 2 casi (33%) non era riportata l’informazione. La presenza di patologie concomitanti era indicata in 2 casi e, tra questi, non era indicato l’uso di farmaci. Tutte le segnalazioni riportavano reazioni “non gravi” mentre in un solo caso il segnalatore ha riportato “invalidante”. Le segnalazioni sono pervenute da Liguria (n=2), Toscana (n=2), Emilia-Romagna (n=1) e Veneto (n=1). Le segnalazioni sono state effettuate perlopiù da medici (n=5) e in un caso da un farmacista».
L’attività di fitosorveglianza a carico degli operatori sanitari
In merito all’attività di vigilanza, l’Iss puntualizza che «come già segnalato nelle relazioni relative al 2020, il numero di segnalazioni pervenute al sistema di fitosorveglianza è inferiore rispetto a quanto registrato nello stesso periodo degli anni precedenti, molto probabilmente tale diminuzione, osservata in generale per tutte le segnalazioni spontanee, è attribuibile alla emergenza sanitaria da Covid-19». Da qui, l’invito all’uso delle piattaforme disponibili per inviare le segnalazioni.
L’uso terapeutico della cannabis tra gli obiettivi formativi
In merito all’uso terapeutico della cannabis, è utile evidenziare che a gennaio 2020 la Commissione nazionale formazione continua aveva introdotto la Cannabis terapeutica tra gli obiettivi formativi per i professionisti sanitari. «Gli eventi in materia di utilizzo della cannabis terapeutica nelle pratiche di gestione del dolore rientrano nell’ambito delle tematiche di interesse nazionale e sono inserite nell’obiettivo formativo n. 21 “Trattamento del dolore acuto e cronico. Palliazione”». È quanto deliberato dalla Commissione nazionale per la formazione continua (Cnfc), il 18 dicembre 2019. «Tale tematica – si legge nella delibera – sarà attiva solo per il triennio 2020-2022».
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