«Ad oggi devo riscontrare con mio grande disappunto che il farmacista di reparto non è stato ancora istituzionalizzato a livello legislativo. È stato già dimostrato, attraverso la varie attività di sperimentazione, come questa figura possa portare degli enormi vantaggi nel percorso terapeutico dei pazienti. Spero che anche la Regione Sardegna segua l’esempio di altre regioni italiane e proponga un progetto sperimentale di farmacia clinica anche nelle nostre aziende sanitarie». È il commento di Carla Cuccu, consigliere regionale del M5S in Sardegna, in seguito all’interpellanza presentata lo scorso agosto al governatore Christian Solinas e all’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu, per chiedere l’istituzione del farmacista di reparto.
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Iniziativa già presente in alcuni Paesi europei
«Si tratta di una figura – spiega Cuccu in un articolo apparso sulla stampa locale – già presente in alcuni Paesi europei come Spagna, Regno Unito, Germania, Francia. Stati Uniti, Canada, Australia e Nuova Zelanda. In questi paesi il farmacista di reparto viene inserito all’interno di un team multidisciplinare con l’obiettivo di ridurre il rischio clinico dei pazienti». Proprio in merito a quest’opportunità, Cuccu spiega che «in Italia i primi test della farmacia di reparto furono portati avanti dal 1999 all’Ismett di Palermo e dal 2004 all’Aou di San Giovanni Battista di Torino». Solo nel 2010, poi, «il ministero della Salute decise di avviare un progetto pilota per fare in modo che tutte le Aziende sanitarie italiane si dotassero del farmacista di dipartimento».
Ulteriori ruoli professionali del farmacista
L’idea di arricchire la rosa degli sbocchi professionali del farmacista mediante l’istituzione di un’apposita figura operante in reparto si affianca a quella più recente del farmacista vaccinatore. Come riportato da FarmaciaVirtuale.it ai propri lettori, infatti, l’Utifar ha avviato nel mese di agosto il progetto formativo “Il farmacista e le vaccinazioni” con la finalità di formare i farmacisti e prepararli sul tema delle vaccinazioni in farmacia. Idea che ha visto il favore di gran parte delle sigle della filiera tra cui Assofarm, il cui presidente Venanzio Gizzi ha evidenziato che «anche in Italia i farmacisti potrebbero somministrare direttamente i vaccini ai cittadini». Proprio «come già accade in diversi altri paesi nord europei, dalla Francia all’Olanda, anche in Italia i farmacisti potrebbero somministrare direttamente i vaccini ai cittadini». Ipotesi, quest’ultima, che ha registrato sin dal primo momento la chiusura delle diverse rappresentanze del mondo della medicina generale e che dunque potrebbe trovare degli ostacoli attuativi nell’immediato futuro.
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