Roberto Tobia, presidente di Federfarma Palermo-Utifarma e segretario nazionale di Federfarma, commenta i risultati del DiaDay 2019. Ciò evidenziando che due pazienti su tre seguono poco la terapia prescritta dal medico, ma anche che al tempo stesso le farmacie territoriali possono supportare i pazienti per un approccio più consapevole, migliore assistenza e gestione organizzata dei controlli. Il dirigente analizzando i risultati delle farmacie di Palermo e provincia puntualizza che hanno partecipato 138 farmacie, nelle quali 333 pazienti diabetici si sono sottoposti a verifica attraverso la compilazione del questionario. Dall’analisi dei dati locali è emerso che, in linea con i dati nazionali, «il 69% dei pazienti monitorati non rispetta la cura, andando incontro al rischio di peggiorare o di contrarre gravi malattie correlate a questa diffusa patologia». Le informazioni acquisite con la compilazione del questionario, inoltre, hanno consentito di tracciare «un identikit del palermitano diabetico “distratto”», ovvero un paziente con «età superiore a 55 anni, vive da solo, soffre di diabete da più di tre anni, non effettua il monitoraggio della glicemia, nel seguire la cura si fa assistere da un parente, dimentica sovente di assumere il farmaco prescritto e, quando lo riprende, accusa disturbi fisici».

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«Sono indicazioni – spiega Tobia – che mettiamo a disposizione delle autorità sanitarie affinché valutino attentamente le conseguenze per la collettività sul piano della tutela della salute dei pazienti diabetici e di quello dei costi aggiuntivi che il Servizio sanitario nazionale subisce a causa dell’aggravarsi della patologia». Tobia sottolinea come «i risultati di questa ennesima nostra iniziativa di prevenzione gratuita mettono in risalto il ruolo sociale della farmacia territoriale, quale presidio avanzato del Servizio sanitario nazionale. Ruolo che – prosegue – può e deve sempre più integrarsi con l’attività dei medici di medicina generale come supporto nel controllo dell’aderenza alla terapia da parte di tutti i pazienti cronici, nell’ottica di rendere ancora più efficiente ed efficace l’azione di prevenzione e di contenimento dei costi per l’erario».

I dati nazionali del DiaDay, presentati a Roma il 5 dicembre, avevano acceso i riflettori sulla poca o scarsa aderenza alla terapia antidiabetica, sia di tipo I che di tipo II. All’iniziativa avevano aderito 5.654 farmacie in tutta Italia, compilando il questionario per oltre 16.700 pazienti diabetici. «Ben il 67,25% dei diabetici di Tipo 1 e il 61,68% dei diabetici di Tipo 2 – si legge nel rapporto – non si cura come dovrebbe. Segue bene la terapia solo il 32,75% dei diabetici di Tipo 1 e il 38,32% dei diabetici di Tipo 2». Inoltre, «anche coloro cui è stata prescritta l’insulina non seguono correttamente la terapia e solo il 34,89% risulta molto aderente». Dati preoccupanti anche per il l’autocontrollo della glicemia: solo il 39,72% dei diabetici, infatti, «monitora la glicemia con la frequenza consigliata dal medico».

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