Dal 15 ottobre 2019 i farmacisti possono accedere ad un’indagine online sulla gestione della cronicità, promossa da CGM CompuGroup Medical a tre anni di distanza dall’avvio del “Piano Nazionale”, progetto di ricerca focalizzato sulla gestione della cronicità con enfasi tematica sulle patologie a più alto impatto epidemiologico. «Il questionario – spiega l’azienda – è somministrato contestualmente a pazienti, medici e farmacisti, con l’obiettivo di analizzare le diverse percezioni di questi attori in relazione alle seguenti tematiche: aderenza dei pazienti alla terapia; fiducia nei confronti dei differenti operatori sanitari; servizi integrativi a supporto del paziente nella gestione della patologia; ruoli potenziali degli attori sanitari per migliorare la qualità della vita del paziente».

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L’indagine punta ad andare «al cuore di una delle sfide più difficili e decisive per l’assistenza sanitaria contemporanea», quella appunto legata alla gestione delle cronicità. «Si fa un gran parlare – osserva CGM – in proposito della “farmacia di comunità”, avamposto dell’assistenza territoriale, ma è giunto il momento di dar realmente voce al farmacista stesso. Questa rappresenta la più grande survey mai realizzata sul tema. I risultati saranno elaborati in un “White Paper” che verrà presentato alla stampa, all’opinione pubblica, ai decisori istituzionali e, in un apposito evento a fine novembre, ai principali operatori dell’e-health». Inoltre, per una platea di oltre 8.000 farmacie che fruiscono dei servizi CGM e della relativa newsletter, il questionario può essere effettuato anche direttamente attraverso il gestionale. «L’analisi e la messa a sistema dei dati – precisa l’azienda – è affidata a un’agenzia italiana indipendente e leader nel settore dell’indagine-consulenza sull’healthcare, Focus Management.

L’urgenza di un “tagliando” al Piano Nazionale della Cronicità è dettata da quel che svelano i primi riscontri concreti, a livello regionale, sull’emergere di “buone pratiche” e soprattutto sul permanere di diverse criticità, in parte lamentate dai pazienti stessi tramite i Rapporti annuali di Cittadinanzattiva. Tra esse, persiste tuttora in molte Regioni la prassi di una facile “ospedalizzazione” a scapito di un’effettiva “territorializzazione” dell’assistenza. Chi soffre di patologie croniche, specie se anziano, necessità prioritariamente di una rete di prossimità, appoggio, fiducia, ascolto, attenzione continua e personalizzata, eventuali servizi supplementari di supporto. È pertanto cruciale che l’indagine, nonché il conseguente White Paper, facciano stavolta prioritaria leva sulle indicazioni del farmacista, sempre più richiesto protagonista di consulenza medica, ben al di là del ruolo di “dispensatore di farmaci”».

Una questione di organizzazione, di costi e di efficienza, secondo CGM: «Occorre puntare ad una più corretta e puntuale definizione delle reali esigenze di supporto del professionista della salute. Da far valere dinanzi a tutti gli attori pubblici e privati coinvolti nella gestione della cronicità».

Il link per partecipare all’indagine.

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