Sabato 12 ottobre 2019 si è tenuta a Bari la presentazione del master di secondo livello «Il farmacista del territorio», nato grazie alla collaborazione tra Ordine interprovinciale dei farmacisti di Bari e Barletta-Andria-Trani ed Università degli studi di Bari, con il patrocinio della Federazione degli ordini dei farmacisti italiani (Fofi) e Federfarma. Diverse le figure di spicco intervenute nella giornata. Tra queste, Antonio Moschetta, professore ordinario del dipartimento interdisciplinare di Medicina dell’Università di Bari e Luca Pani, professore ordinario di farmacologia nell’Università di Modena e Reggio Emilia, nonché di psichiatria clinica nell’Università di Miami. Nell’occasione è stato evidenziato come «l’apporto dei ricercatori sia indispensabile per il progresso, ma innovazione significa creatività e le nostre università devono impegnarsi a renderlo possibile. Il punto è evitare che il laureato si trovi ad inseguire un lungo e tortuoso imbuto formativo e, poi, trovarsi in un ospedale ad applicare linee guida». Nella stessa giornata, inoltre, Pani ha posto l’accento sulla necessità di «coniugare disponibilità, spesa e salute come corretto approccio alla sanità pubblica».

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Il master, cominciato il 12 ottobre 2019, terminerà il 14 giugno 2020 e si svolgerà in modalità part-time in dieci week-end di lezioni d’aula e di esercitazioni individuali per un totale complessivo di circa 300 ore. Contestualmente alla giornata inaugurale è stato reso disponibile il programma dettagliato contenente il piano delle specifiche lezioni con annesso l’elenco dei relatori: numerosi docenti del mondo universitario ma anche dirigenti sindacali e ordinistici. «Competenze e ruolo professionale – si legge nella presentazione – funzionale allo sviluppo di competenze professionali di qualità elevata; rivolto a tutti i farmacisti che intendano proseguire gli studi, approfondendo e integrando le conoscenze già acquisite nel corso di laurea e a coloro che sono già inseriti nel mondo del lavoro che sentono la necessità di riqualificarsi nell’attività lavorativa».

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