L’Unione nazionale comuni comunità enti montani (Uncem), organizzazione in rappresentanza dei comuni e comunità montane, ha siglato un’intesa con Federfarma-Sunifar, al fine di «salvaguardare le aree montane dallo spopolamento e assicurare ai residenti i servizi essenziali, a partire da quelli sanitari». Ne dà notizia lo stesso sindacato territoriale in rappresentanza delle farmacie rurali, il quale spiega che «il protocollo impegna le due associazioni a sollecitare interventi volti a promuovere la presenza di attività economiche e di servizi socio-sanitari accessibili ed efficienti nei piccoli comuni montani, per garantire standard di vita dignitosi ai loro abitanti tutto l’anno e non solo durante la stagione turistica».
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Nello specifico, secondo quanto reso noto, «sarà adottata ogni possibile iniziativa per garantire nei centri montani la presenza continuativa dell’ambulatorio medico e per mettere le piccole farmacie in condizione di continuare ad erogare il servizio farmaceutico e ampliare le prestazioni offerte sul territorio». Inoltre, «saranno attivate campagne congiunte di prevenzione ed educazione alla salute su temi di stretto interesse per le popolazioni delle comunità montane, che coinvolgeranno in prima linea le farmacie». Ciò alla luce «dell’importante ruolo svolto dalla farmacia rurale nei piccoli paesi di montagna, dove spesso costituisce l’unico presidio sanitario rimasto».
Il cardine principale dell’accordo è la dispensazione di tutti i farmaci Ssn, al fine di evitare che «i malati e i loro familiari debbano spostarsi per raggiungere Asl e ospedali dove ritirare i farmaci erogati con la distribuzione diretta». Secondo quanto emerge, «le piccole farmacie devono poi essere messe in grado di continuare a offrire servizi di prevenzione, di prestazioni di prima istanza, di front office, di telemedicina, come previsto dalla normativa sulla Farmacia dei servizi». In aggiunta a ciò, «il protocollo sottolinea che le farmacie devono avere la possibilità concreta di essere punti di riferimento sul territorio in caso di emergenza, effettuando piccole medicazioni e con l’uso di defibrillatori». Ed infine, «le piccole farmacie devono poter rappresentare un faro di orientamento per indirizzare il cittadino nella scelta della struttura SSN più adatta al suo problema di salute o per guidarlo nello svolgimento di pratiche burocratiche, soprattutto se si tratta di una persona anziana che ha difficoltà a muoversi».
Silvia Pagliacci, presidente del Sunifar, commenta positivamente l’accordo: «Collaboreremo – spiega la dirigente – per valorizzare il ruolo della farmacia rurale e salvaguardare la vitalità delle zone montane, che insieme rappresentano un importante patrimonio del nostro Paese». Sul tema della sostenibilità delle farmacie rurali, diversi parlamentari del gruppo Fratelli d’Italia avevano presentato nel marzo del 2019 un’interrogazione in materia di farmacie rurali e loro sostenibilità. Nel dettaglio, i parlamentari Monica Ciaburro, Maria Cristina Caretta, e Marcello Gemmato, quest’ultimo farmacista, avevano chiesto chiarimenti sull’effettiva sostenibilità delle farmacie rurali.
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