Come riportato da FarmaciaVirtuale.it ai propri lettori, diverse sigle di farmacisti hanno incontrato a Roma i dirigenti della Federazione degli ordini dei farmacisti italiani (Fofi). Tra queste l’Associazione farmacisti non titolari (Assofant), rappresentata da Luisanna Pellecchia e Pietro Ciccarelli, Conasfa, rappresentata da Marco Sorato, Fiafant, rappresentata da Benedetta Mariani, Sinasfa, rappresentato da Daniella Paolino. Mentre, per la Fofi, sono intervenuti Andrea Mandelli, presidente, Luigi d’Ambrosio Lettieri, vicepresidente, ed infine Maurizio Pace, segretario. Per l’occasione, l’Assofant ha deciso di rendere pubblica la relazione presentata nella giornata dai farmacisti Luisanna Pellecchia di Salerno e Pietro Ciccarelli di Caserta. Il documento presentato nel corso dell’incontro ha toccato diversi punti che, secondo quanto evidenziato, meritano di essere affrontati per garantire un futuro quanto più sostenibile per i farmacisti. Vista la lunghezza e il livello di dettaglio affrontato nei vari nodi discussi, FarmaciaVirtuale.it propone in seguito il documento integrale.
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UNA TANTUM: si deve prevedere una copertura per i 7 anni di vacanza contrattuale, che sia consona ai livelli. Noi proponiamo euro 2500 riparametrati al 1° liv. pagabili a scaglioni in 3 anni.
CLAUSOLE FLESSIBILI: preavviso obbligatorio di 3 giorni e maggiorazione del 20% in busta paga.
PERMESSI RETRIBUITI: di 32 ore per extra festività + 60 per aziende fino a 15 dipendenti e 75 per aziende oltre i 15 dipendenti (catene, consorzi). Tali permessi se non fruiti entro l’anno in corso possono esserlo al massimo entro il 30 giugno dell’anno successivo, altrimenti andranno pagati. Il tutto deve essere facilmente evidenziato in busta paga.
CATENE DI FARMACIE: sono ormai una realtà, per cui si devono rivedere in aumento tutti gli istituti contrattuali. Nella fattispecie, i Turnisti nelle grandi catene o consorzi, devono essere rimborsati delle spese inerenti il trasporto in base alle tabelle ACI. Inoltre poiché il contratto di Federfarma vedrà sempre più un’uniformità con quello di Assofarm, vanno uniformati anche per i livelli.
REPERIBILITA’ NOTTURNA: chiarezza su quest’altro istituto contrattuale. Siamo d’accordo che venga pagato in maniera forfettaria di almeno 80 euro a fine mese, ma si deve chiarire che al Farmacista collaboratore vadano anche i diritti di chiamata notturna, dal momento che attua il servizio personalmente.
LIVELLI: oltre i normali livelli si deve aggiungere un livello intermedio per il Farmacista preparatore, il Farmacista Nutrizionista, il Farmacista Cosmetologo, il Farmacista esperto in Nutraceutica, perché queste specializzazioni danno risalto, anche commerciale, alla Farmacia.
AUMENTI PER I LIVELLI: riparametrato al 1° livello un aumento medio di 200 euro.
INDENNITÀ CAMICI: poiché una recente sentenza della cassazione ha disposto che tutto ciò che è dotazione di lavoro (camici, scarpe da lavoro) è a carico della parte datoriale, si chiede che entro i 150 euro annuali, i Colleghi possano essere rimborsati dai titolari o dalle catene, cui prestano lavoro, senza alcun aggravio di spese per il Farmacista collaboratore, che alla consegna dei giustificativi d’acquisto, riceve il rimborso dalla/e farmacie.
ECM: a totale carico della farmacia e/o catene di farmacie.
ISQ: rivedere l’indennità speciale quadri a 150 euro
SCATTI DI ANZIANITÀ: rimodulazione a 100 euro per ogni scatto di anzianità Per tutto quanto non previsto dalla presente si rimanda alla contrattazione in essere, da sei anni, tra la Federfarma ed i Sindacati confederali.
FARMACIE URBANE: nomina di un Direttore tecnico, per i titolari che hanno superato i 75 anni, idem x le catene di farmacie.
ASSUNZIONE DEI FARMACISTI: in proporzione al fatturato della farmacia, nella misura di un Farmacista ogni 300.000 euro di fatturato penalizzando fiscalmente chi non ottempera, fatto salvo che non dimostri l’impossibilità di offrire lavoro.
MALATTIA: oltre 180 gg l’astensione dal lavoro viene pagata, essa sarà prolungata di ulteriori 180 gg senza stipendio e con la conservazione del posto di lavoro.
ORARI E TURNI: poiché si va verso l’apertura continuativa degli esercizi, si chiedono turni continuati di max 8 ore intervallati da pausa pranzo di ½ ora.
PARAFARMACIE E FARMACISTI: poiché esiste ancora oggi molta incertezza sul ccnl da applicare, si chiede che il Farmacista Direttore di parafarmacia possa avere il 1°livello ed il Farmacista Collaboratore il 2° livello del CCNL del Commercio, e non quello delle farmacie private. Esempio: il contratto del commercio è come Direttore al 1° 2.248,08 e come Collaboratore di 2.012,45 al 2°livello; mentre per un 1°Super del ccnl delle farmacie private avremo 2.255,40 come direttore o 1.889,97 1°livello come collaboratore. Quindi si chiede un adeguamento al contratto commercio.
RIFORMA CORSO DI STUDI: Infine si deve procedere ad uno svecchiamento del corso di studi di laurea in Farmacia, per renderlo più consono a cercare e trovare lavoro. Per quanto riguarda la pratica professionale post laurea, obbligatoria, in tutte le farmacie d’Italia, consideriamo come essa debba essere fatta non per i due anni successivi alla laurea ed abilitazione, ma subito e solo dopo, trascorsi i sei mesi in qualsiasi farmacia presente sul territorio italiano, completare con l’esame di stato. In questo modo i Colleghi acquisirebbero la pratica professionale necessaria, controllata dagli Ordini, e solo successivamente procederebbero con l’Abilitazione alla professione. Una volta Abilitati ed iscritti agli Ordini, i Colleghi devono solo esercitare in farmacia, parafarmacia ed in qualsiasi altro contesto. Pensiamo quindi che sia ora di dire basta alla pratica professionale biennale ai fini dell’idoneità, che è solo fonte di sfruttamento e di lavoro nero. Urgentissima anche la Riforma del corso di studi delle lauree in Farmacia o in CTF. Chiediamo innanzitutto che al posto dei corsi di analisi chimica quantitativa e qualitativa, ormai desueti e di nessuna utilità, siano inseriti nel corso di studi altre materie più utili quali: corso di lingua inglese, corso di computer, corso di marketing finalizzato alla farmacia, corso di farmacologia applicata, corso di erboristeria, nutraceutica, laboratorio di galenica ecc…. Ovviamente siamo disponibili per tutti quei corsi che possano essere utili alla formazione del Farmacista.
PROPOSTE ASSOFANT DI ALTRI SBOCCHI PROFESSIONALI Per quanto riguarda le nostre proposte per i nuovi sbocchi professionali, che non siano costituiti solo dalla farmacia o dalla parafarmacia, proponiamo, come abbiamo fatto da molti anni le seguenti opportunità: Farmacista nei comitati zonali art.11, in cui basterebbe solo inserire la parola Farmacista, che inspiegabilmente ancora manca; Farmacista nelle cliniche; Farmacista di reparto; Farmacista ospedaliero, notoriamente sottostimati; Farmacista Nutrizionista ed esperto di Nutraceutica; Farmacista specializzato in preparazioni galeniche, Farmacista specializzato in cosmetica, Farmacista nell’insegnamento della chimica e dell’educazione sanitaria; Farmacista nelle case di cura e di riposo per anzianiì; Farmacisti nelle case circondariali e sulle navi, ma queste sono una scelta residuale.
Farmacisti consulenti nei tribunali Soprattutto si deve prevedere il numero chiuso a Farmacia per il crescente numero di Farmacisti che ogni anno si laureano, circa 4700, e che poi si iscriveranno agli Ordini in numero di quasi 10 volte superiore al fabbisogno stimato nell’ultimo biennio pari a circa 448 unità, dato considerato eccessivo dalla stessa FOFI, che prevede un fabbisogno pari a ZERO. Per questo si deve intervenire con urgenza altrimenti, tra un ventennio, come dice il Nostro Presidente, “saremo 50.000 disoccupati che andranno ad aggiungersi ai 13.000 censiti oggi”. Non è un caso se si sono cancellarti nel 2018 dagli Ordini, 2.474 Farmacisti che avevano max 60 anni e quindi erano ben lontani dalla pensione INPS od ENPAF che è di 68 anni e 9 mesi. Ovviamente i Farmacisti aumentano, però questo ci sembra un errato problema, allorquando finiti i 5 anni di disoccupazione involontaria, escono definitivamente dal circuito degli Ordini professionali, dal momento che non possono pagare i 2.250 euro, di Enpaf.
A questo proposito, dal momento che gli Ordini nel prossimo futuro si stanno attrezzando con società per gestire alcuni servizi, allora perché non gestire delle piccole farmacie o delle guardie farmaceutiche, nei paesi più disagiati e numericamente meno appetibili, costituendo farmacie in cooperative, e dando un lavoro ai dipendenti farmacisti giovani o meno, e soprattutto fornendo la giusta e capillare presenza sul territorio, molte volte dimenticato, in termini di tutela della salute pubblica.
AGGIORNAMENTO: i crediti ECM sono stabiliti in ragione di 50 crediti ogni anno. Ora siamo d’accordo che la quasi totalità si ottiene ormai con i corsi FAD però non si potrebbe prevedere un numero minimo di tali crediti ad esempio 25 ed un numero massimo di 50 crediti ECM. Si può considerare una limitazione di tali crediti per i farmacisti disoccupati, o malati? Si potrebbero rivedere al ribasso questi 50 crediti che sono poco fattibili anche per il poco tempo a disposizione, per i farmacisti titolari e non titolari. Noi chiediamo quindi se si possono rivedere tali crediti mediante un minimo ed un massimo x anno, per garantire a tutti di farli agevolmente. La Fondazione Cannavò in questo fa un ottimo lavoro.
ADERENZA ALLA TERAPIA E SERVIZI COGNITIVI: ovviamente tramite l’intervento professionale del farmacista ci sarà sempre di più un controllo sul corretto utilizzo dei farmaci, con particolare riguardo ai servizi cognitivi connessi con la presa in carico del paziente. Inoltre per la presenza capillare delle farmacie sul territorio può diventare sempre di più attività di informazione sul corretto uso e conservazione dei farmaci, sugli effetti collaterali ed anche collaborando con altri sanitari, di servizi e prestazioni professionali. Inoltre si potrebbero fare screening di patologie di forte impatto sociale, prenotazioni e pagamento ticket, ritiro referti, test diagnostici, consulenza sanitaria su interazioni, alimentazione, defibrillatori ed effettuazioni di piccole medicazioni. Rendere insomma la farmacia come punto specialistico di tutta una serie di servizi di primo intervento. Per tutti questi servizi ci vogliono Farmacisti con un alto grado di preparazione.
CONCLUSIONI Ripetiamo comunque, anche se non è all’ordine del giorno, l’altro grande problema resta comunque l’Enpaf. Se si pensa alla perdita di colleghi che per non poter pagare l’ENPAF si devono cancellare dopo 5 anni dagli Ordini professionali uscendo totalmente dal circuito lavorativo, si capisce come questa continua emorragia causa un serio danno agli Ordini professionali ed anche alla FOFI. Noi pensiamo che la perdita di un patrimonio umano e professionale, costato sacrifici alle famiglie ed ai Colleghi, non è possibile che si traduca infine anche nell’umiliazione di essere costretti alla cancellazione dopo soli 5 anni, dal proprio Ordine professionale. Allora si deve dire ai GIOVANI o che non si devono più iscrivere a Farmacia stante il mercato del lavoro che è saturo, oppure considerando anche le Facoltà, creare un nuovo modello di Farmacista, più esperto e soprattutto con più sbocchi professionali che consentano ai Colleghi di guardare al futuro con più fiducia e soprattutto con l’ENPAF non più obbligatorio, ma facoltativo. Soprattutto i Farmacisti devono essere liberi di esercitare o non esercitare, di essere iscritti o non essere iscritti agli Ordini, senza l’intervento di alcuno che ne limiti la libertà di scelta. Siamo fiduciosi di un urgente rinnovamento della nostra professione.
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