Il comitato “Farmacisti non titolari di farmacia”, che organizza la manifestazione “No Enpaf Obbligatorio”, prevista a Roma martedì 9 aprile 2019, invita i farmacisti ad inviare una email, meglio se una Pec, all’indirizzo dell’Ordine di appartenenza, con oggetto: «Richiesta di diffusione della notizia della manifestazione “No Enpaf” dei farmacisti non titolari del prossimo 9 aprile a Montecitorio, tramite la newsletter dell’ordine». Ciò al fine di stimolare gli stessi Ordini dei farmacisti a divulgare la notizia della giornata di protesta nei confronti dell’attuale sistema previdenziale.
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«Si invitano pertanto – si legge nella lettera – tutti i farmacisti dipendenti, disoccupati, borsisti e liberi professionisti “Non titolari di farmacia” a partecipare alla manifestazione al fine di dar vita ad un comitato No Enpaf dei farmacisti non titolari che manifesterà per queste richieste: contribuzione Enpaf facoltativa per i farmacisti dipendenti che già possiedono altra previdenza obbligatoria e per i disoccupati iscritti all’albo, possibilità di restituzione dei contributi previdenziali Enpaf per quei farmacisti che avendo altra previdenza obbligatoria opteranno per la cancellazione da Enpaf, nonché di quelli silenti, contribuzione Enpaf legata al reddito e non più a quota fissa per i farmacisti liberi professionisti che hanno questo ente come previdenza di primo pilastro, borsisti compresi».
Come riportato ai propri lettori da FarmaciaVirtuale.it, il comitato aveva spiegato che, «60.000 farmacisti dipendenti e disoccupati sono stufi di pagare obbligatoriamente una doppia contribuzione», ciò «nel rispetto dell’articolo 53 della costituzione», secondo cui «noi tutti concorriamo alle spese pubbliche pagando l’Inps dalla nostra busta paga». A distanza di pochi giorni dalla notizia della manifestazione, diversi farmacisti, questa volta titolari di farmacia, avevano costituito un ulteriore comitato per modificare il regolamento dell’Enpaf, al fine di «rivedere punti divenuti essenziali per tutti gli iscritti: pensionati, collaboratori dipendenti e titolari di farmacia, proponendo, per una prima approvazione propositiva, tramite i presidenti degli Ordini provinciali, all’Assemblea annuale dell’Enpaf, quindi, ai Ministeri competenti, i punti essenziali, e ormai improcrastinabili per moltissimi iscritti, di modifica del regolamento dell’Enpaf, ovviamente riparametrando le contribuzioni su una base differente dall’attuale». I due comitati, di farmacisti titolari di farmacia e non titolari, dopo qualche giorno avevano fatto sapere di fare fronte comune al fine di chiedere l’abolizione dell’obbligo di pagamento dell’Enpaf.
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