«La mancata proroga della norma che prevedeva una nuova remunerazione per la filiera farmacie-grossisti ci ha certamente sorpresi». Sono queste le parole con cui Mauro Giombini, presidente di Adf, associazione di categoria che riunisce 30 aziende di distribuzione intermedia farmaceutica in Italia, esprime il proprio rammarico in seguito all’assenza, nel recente Decreto Milleproroghe, di ogni riferimento all’articolo 15, comma 2, della legge 135/2012, recante «Disposizioni urgenti per l’equilibrio del settore sanitario e misure di governo della spesa farmaceutica».

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Tale legge prevedeva la riforma dell’attuale sistema di remunerazione della filiera distributiva, in favore di uno nuovo, «definito con decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, sulla base di un accordo tra le associazioni di categoria maggiormente rappresentative e l’Agenzia italiana del farmaco per gli aspetti di competenza della medesima Agenzia». Lo stesso riferiva che «in caso di mancato accordo entro i termini di cui al periodo precedente, si provvede con decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, sentite le Commissioni parlamentari competenti», escludendo di fatto tutte le associazioni e le rappresentante della filiera del farmaco, nonché l’Agenzia italiana del farmaco.

«Ora ci aspettiamo anche noi – spiega Giombini – che il Ministro della Salute, rendendosi conto che se il servizio di distribuzione decadesse dagli attuali alti livelli di completezza, sicurezza e velocità di consegna alle farmacie, deperirebbe automaticamente la qualità del servizio erogato dalle farmacie ai cittadini, affronti la materia con il medesimo presupposto di condivisione con le categorie del 2012 e sulla base di approfondimenti per i quali l’ADF è sin d’ora pronta e disponibile». «La salute dell’azienda distributrice – conclude – è condizione essenziale per la salute della farmacia e la salute della farmacia è condizione per l’assistenza ai cittadini, simul stabunt, simul cadent».

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