Sul modello di una lettera di Natale, con tanto di mittente ed indirizzo del destinatario, il Movimento nazionale liberi farmacisti ha sollecitato i dipendenti di farmacia privata nell’inviare una missiva all’indirizzo di Luigi Di Maio, ministro del Lavoro e delle politiche sociali, in attesa del rinnovo del Ccnl, fermo da ormai sei anni.
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«Il 31 gennaio prossimo saranno sei anni che il mio contratto non viene rinnovato, il CCNL dei farmacisti dipendenti di farmacia privata», si legge nella lettera. «Sei anni in cui il potere d’acquisto della mia famiglia – prosegue – si è notevolmente ridotto. Sei anni in cui ci sono stati chiesti sacrifici attraverso l’allungamento dell’orario di apertura, con nuovi servizi da offrire e una disponibilità da mostrare sempre, pena il licenziamento. Malgrado i fatturati delle farmacie sono sempre con il segno più ogni 31 dicembre, malgrado la crisi economica che ha attanagliato tutti abbia solo sfiorato queste aziende, non un solo centesimo è aumentata la mia paga base. Siamo i peggio pagati in Europa. Prendiamo netto 7,20 euro l’ora, non male per dei professionisti che hanno cinque anni di studi sulle spalle, vero? Siamo nel contratto del commercio, lo stesso di badanti e perpetue. Ma di noi quando si vogliono difendere posizioni di privilegio si parla come di sanitari indispensabili. Non possiamo liberamente esercitare la nostra professione perché un monopolio indifendibile trova abili avvocati nelle file del Parlamento e siamo trattati senza nessun rispetto se siamo loro dipendenti. Ora ci chiedono maggiore flessibilità, non bastano le 40 ore settimanali che possono diventare 48. Non bastano, vogliono di più. Oggi io chiedo il suo intervento, l’intervento del Ministro del Lavoro. Auguri Ministro di Buon Natale, il nostro sarà ancora senza contratto e non sarà felice».
Il Movimento ha sottolineato la necessità e l’auspicio di un rinnovo del contratto in tempi brevi, anche in funzione del ruolo svolto dei farmacisti, definiti come «professionisti che ogni giorno collaborano con i medici, indirizzano i cittadini sul corretto uso dei farmaci e in più di una occasione correggono terapie e individuano patologie che, sottovalutate porterebbero gravi danni all’utente». «Professionalità riconosciuta secondo convenienza, all’interno di contesti aziendali sempre più conflittuali ove moltissimi sono i doveri e pochissimi i diritti, anche quelli più elementari». Descrivendo la farmacia privata come un mondo «spesso dipinto da un marcato ruolo sanitario, ove peccato però, i contratti siano quelli del commercio e un farmacista guadagna netto poco più di 7 euro/ora». Da qui, l’appello del Mnlf: «Al Ministro del Lavoro Di Maio l’invito ad occuparsi della questione urgentemente».
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