Se i riflettori della politica e dell’economia si accendono in modo sempre più frequente sul mondo della farmacia, non dobbiamo dimenticarci che al centro dell’attenzione e della missione dei farmacisti rimane sempre il paziente-consumatore, che si rivolge al farmacista per chiedere consigli e conferme sulle cure e le terapie prescritte. Non solo: è proprio con con tale professionista di fiducia che il paziente può mantenere un rapporto aperto e continuativo. A spiegarlo è Simona Tarquini, Offering Manager di IQVIA, in un articolo pubblicato sul Magazine QuintilesIMS, nel quale si sottolinea che «dall’analisi degli scontrini è stato possibile tracciare i comportamenti di acquisto della popolazione italiana in base alle caratteristiche qualitative e territoriali delle farmacie. Dal confronto tra il primo semestre degli anni 2016 e 2017 risulta che un numero inferiore di persone è entrato in farmacia rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (-1,4%). Tuttavia queste persone hanno comprato di più e soprattutto hanno speso di più (+0,5% sulle confezioni e + 2,3% sulla spesa)».
L’analisi di Tarquini indica che la situazione appare omogenea a livello nazionale in tutte le farmacie, anche se esiste una distanza soprattutto tra l’andamento registrato nel Nord-Ovest, «che vede una contrazione più elevata del numero di scontrini e un aumento superiore a tutte le altre aree sulla spesa media», e quello relativo all’area che comprende il Sud più la Sicilia, «dove l’aumento del consumo e della spesa è più contenuto». L’articolo spiega quindi che si è voluto «approfondire ulteriormente l’analisi confrontando le farmacie delle 6 maggiori città italiane (Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo e Genova) con quelle presenti nel resto del territorio». Il risultato è «la conferma che nel gruppo delle città metropolitane si entra meno in farmacia ma si spende di più, mentre nel resto d’Italia c’è meno distanza tra la diminuzione degli ingressi e la spesa media».
Ultimo dato individuato da Simona Tarquini è quello relativo alle farmacie più piccole, in termini di fatturato, rispetto alla media nazionale: «Esse risentono maggiormente della diminuzione della media di scontrini e raccolgono meno sul versante della spesa media effettuata per atto di acquisto». Ma, detto ciò, «anche le farmacie medie e grandi hanno un comportamento simile, che si riflette sull’andamento nazionale di questo fenomeno di concentrazione della spesa in farmacia in minori atti di acquisto».
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