Il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti torna a fare pressione sul governo in riferimento al disegno di legge sulla Concorrenza. L’associazione di categoria cita infatti le dichiarazioni rese dal capo del governo Matteo Renzi, «che ha riconosciuto in sostanza la sconfitta elettorale alle ultime amministrative», sottolineando la «necessità di ascoltare con più attenzione il messaggio inviato e di tornare a discutere di crescita e diseguaglianze».
«Accogliamo questo invito – ha commentato il vice presidente del MNLF, Fabio Romiti – e proponiamo al presidente del consiglio un immediato banco di prova: il Ddl Concorrenza. Tale legge annuale rappresenta un formidabile strumento per aumentare il livello di competitività dell’economia italiana». Tuttavia, ha aggiunto, «sino ad ora è stato solo terreno per le scorribande legislative di lobby e corporazioni, mai luogo di tutela degli interessi di consumatori e degli esclusi dalle logiche protezionistiche. Se le parole del presidente del consiglio non sono solo esercizio di retorica, questo è il terreno adatto per passare finalmente dalle parole ai fatti».
In particolare, il movimento sottolinea il fatto che «il paragrafo dedicato alle farmacie si è trasformato in un campo di battaglia tra poteri forti con nessun elemento che innalza il livello di concorrenza del settore e molti aspetti che finiranno per ottenere un unico risultato: la trasformazione di un monopolio in un oligopolio». Quindi l’attacco alla proposta di introdurre un limite al 20% relativo al possesso delle farmacie su base regionale, al fine di limitare le concentrazioni: «Si tratta di una misura che suona come un’offesa all’intelligenza. Vogliono far credere che porre un tetto alla proprietà di non più del 20% delle farmacie su base regionale possa impedire a quattro o cinque società di controllare la maggioranza delle farmacie italiane».
Quindi il MNLF ha ribadito la necessità di «creare vantaggi per i consumatori liberalizzando i farmaci di fascia C: è questo il passaggio chiave per creare reale concorrenza in un settore che continua ad essere “presidiato” ancora per il 91% dalla farmacia in tutti i settori merceologici”.
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