ettore novellinoEttore Novellino, presidente della Conferenza nazionale dei direttori di dipartimento di farmacia e dell’Ordine dei farmacisti di Avellino, anche nel triennio 2015-2018 sarà direttore del Dipartimento di Farmacia dell’Università Federico II di Napoli. È questo il risultato delle votazioni che si sono tenute martedì 21 luglio a Via Montesanto, seguite dal primo Consiglio. A poche ore dall’elezione, Farmaciavirtuale.it l’ha intervistato per scoprire l’approccio e le prospettive con cui si appresta ad affrontare questo nuovo mandato.

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Dal 2000 al 2006 ha ricoperto il ruolo di preside di facoltà e, a partire dal 2013, quello di direttore di dipartimento. A quali cambiamenti ha assistito in questi anni?

Nel 2000, quando sono entrato in carica, era appena entrata in vigore la riforma che introduceva il cosiddetto “3+2” e le università di tutt’Italia hanno dovuto riorganizzare radicalmente i propri piani di studi, con modalità molto diverse le une dalle altre. Nel periodo tra il 2000 e il 2006, la facoltà di Farmacia di Napoli è stata per due anni al primo posto nazionale nella classifica del Censis, per altri due anni al secondo e per un anno al terzo: ciò significa che le scelte che abbiamo fatto sono state ottimali a livello scientifico, didattico e organizzativo. A partire dallo scorso anno il dipartimento è stato “promosso” anche con i parametri VQR (Valutazione della Qualità della Ricerca, ndr), molto più stringenti e severi. Possiamo quindi dire di avere uno standard qualitativo molto elevato, che abbiamo guadagnato con scelte oculate e abbiamo mantenuto nel tempo; un segnale, quest’ultimo, di ottimizzazione dei processi.

Quali che saranno le principali sfide che si troverà di fronte in questo nuovo triennio?

La sfida principale è quella di ampliare le competenze dei laureati, andando al di là del campo del farmaco in quanto tale. Un obiettivo che è già stato conseguito nel campo della nutrizione, con la nascita lo scorso anno del corso di laurea in Scienze nutraceutiche, e che ora verrà ampliato nel campo tossicologico-ambientale. C’è una forte richiesta di professionisti dotati di queste competenze: affronterò questo problema e cercherò di istituire corsi di laurea triennali e specialistici di Chimica e tossicologia ambientale. Qualche esempio in Italia già esiste, ma tendenzialmente si affronta soltanto uno dei due versanti, o quello chimico o quello biologico. Il pregio dei laureati in farmacia, invece, è quello di avere contemporaneamente entrambe le competenze e quindi di poter contare su un know how maggiore.

Quindi il suo intento è quello di ampliare le competenze della figura professionale che esce dalla facoltà.

La tutela della salute non equivale più soltanto alla cura delle malattie, ma ha un importante radicamento nella prevenzione delle patologie, tanto dal punto di vista nutrizionale quanto dal punto di vista tossicologico. Pensiamo a tutte le patologie nate dalle condizioni ambientali che si vanno deteriorando: si tratta di un problema che purtroppo è fortemente attuale in una regione come la Campania, che paga le conseguenze dello smaltimento abusivo di rifiuti tossici. Questi fenomeni vanno affrontati non solo dal punto di vista dell’analisi delle sostanze chimiche presenti nel terreno, ma anche dal punto di vista dei risvolti sulla salute dovuti alla vita trascorsa in questo ambiente malsano. Il professionista deve essere in grado di capire qual è la sostanza chimica dannosa e quali sono le sue potenziali interazioni nella biologia delle persone.

Si tratta, insomma, di un modo per trovare sbocchi occupazionali inediti?

Attualmente, le iscrizioni alle facoltà di Farmacia sono troppe rispetto alla reale capacità del mercato del lavoro come farmacista all’interno di una farmacia. Quest’affermazione è già stata strumentalizzata troppe volte, ma è una realtà incontestabile. Proprio per questo ho imboccato un’altra via: allargando le competenze dei laureati, si ampliano anche gli spazi professionali e quindi il mercato del lavoro diventa in grado di assorbire anche un numero consistente di laureati.

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