La nutraceutica è un settore in crescita, che propone prodotti farmaceutici e parafarmaceutici per la prevenzione, il benessere e la bellezza. Il settore è oggi diviso tra farmacia e altri canali, ma solo i farmacisti hanno le competenze adeguate per gestire in modo scientifico questi prodotti. Il ruolo professionale del farmacista nella proposta di rimedi sicuri ed efficaci ai cittadini e il peso economico che la valorizzazione dell’area nutraceutica può avere sulla farmacia sono stati oggetto di una sessione online trasmessa su FarmaciaVirtuale.it, con interventi di Ettore Novellino, docente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, e Carlo Ranaudo, docente presso l’Università degli Studi di Salerno.

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Novellino: «Farmacia diventi presidio di benessere e prevenzione»

Ettore Novellino ha messo in risalto la funzione significativa che i nutraceutici hanno nel prevenire o ritardare molte patologie che insorgono con l’avanzare dell’età. Il farmacista, secondo il docente, è il professionista più qualificato per dispensarli, facendosi garante della sicurezza ed efficacia di questi prodotti, così come fa per i medicinali tradizionali. «Da sempre – afferma Novellino – il farmacista intercetta e risponde alle esigenze di salute della popolazione. Fino al 2010, queste si sono concentrate nella ricerca di farmaci in grado di guarire malattie o minimizzarne i sintomi. Da allora, però, il concetto di salute è cambiato e alla necessità di curare le patologie si è aggiunta l’esigenza di migliorare il benessere e il bell’essere di una società oggi sottoposta a stress nutrizionale e fisico. Il farmacista deve saper cogliere questa richiesta che è una richiesta di salute non una semplice moda». Rispetto ai decenni scorsi, fa notare Novellino, la vita media si è notevolmente allungata e la proposta di rimedi in farmacia deve mirare a consentire alla popolazione di vivere questi anni in più in salute e piena attività. «Questa premessa – aggiunge Novellino – deve trasformare la farmacia nel luogo dove non si entra più solo per acquistare il rimedio che guarisca la malattia, ma anche quello che allunga la vita. Il farmacista diviene così dispensatore di “farmaci per i sani”, che permettono di mantenere più a lungo questo stato di salute, e “farmaci per i malati”, che curano una specifica patologia o i suoi sintomi».

Ranaudo: «Valore per farmacia e Ssn»

Carlo Ranaudo si è soffermato sulle implicazioni economiche della valorizzazione dei nutraceutici in farmacia. «L’incremento esponenziale delle patologie, specie croniche, aumenta parallelamente la spesa del sistema sanitario – osserva il docente -. Per questo tipo di malattie, però, sono ormai disponibili farmaci generici che hanno stabilizzato la spesa farmaceutica territoriale, ridottasi negli anni si in virtù dell’abbassamento dei prezzi. Tale processo ha diminuito sensibilmente i rimborsi dell’Ssn alle farmacie. In questo contesto, la valorizzazione della nutraceutica diviene strategica per la sostenibilità economica della farmacia ma, nello stesso tempo, l’effetto preventivo di questi prodotti porta anche a una riduzione delle patologie e quindi a un risparmio per il sistema sanitario». Ranaudo esorta quindi la farmacia ad approfittare dell’attuale congiuntura positiva per far decollare questa nuova funzione del settore nella prevenzione. «In questo momento storico, in cui la farmacia si è distinta positivamente per la sua capacità di reagire alla pandemia, è tempo di far riconoscere anche le altre potenzialità del settore e i benefici che pazienti e sistema sanitario possono trarne. È tempo di far emergere la nuova farmacia ora che stiamo abbandonando il sistema ospedale-centrico per sostituirlo con una più diffusa assistenza territoriale».

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