crisi settore farmaciaLa crisi del settore farmacia non colpisce solo i titolari, che faticano sempre più a portare avanti il loro servizio territoriale quotidiano ai pazienti, ma anche le società con grandi capitali alle spalle. È il caso di Essere Benessere, operatore specializzato nella vendita retail di farmaci e di prodotti per la salute e il benessere della persona attraverso farmacie affiliate, city store, corner nella grande distribuzione e parafarmacie. Essere Benessere Spa, che impiega 180 persone direttamente e 329 nelle società collegate, ha avviato un piano di risanamento, anche nell’ottica di agevolare l’ingresso nel proprio capitale di un partner. La società milanese è nata nel 1998 da un’idea di Danilo Salsi e Fabio Pedretti ed è riconducibile al Gruppo FD, una holding che comprende anche Profarco Italia, operatore della distribuzione e del deposito per conto terzi, le cliniche FD MEDICAL, e Comifin, che offre servizi finanziari. Le attività spaziano quindi dalla commercializzazione di prodotti parafarmaceutici ai servizi gestionali alle farmacie e alle parafarmacie, servizi finanziari per le farmacie e deposito e distribuzione conto terzi di prodotti farmaceutici e parafarmaceutici. Nel 1998 ci fu l’apertura della prima parafarmacia in Italia, all’interno di un centro commerciale, seguita tre anni dopo dalla prima affiliazione di una farmacia con l’insegna Essere Benessere. Nel 2007, poi, la prima installazione di un corner all’interno di un ipermercato e nel 2012 l’apertura del primo city store.

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L’estate scorsa Essere Benessere è sbarcata nel segmento della Borsa francese Marchè Libre ma, come ammesso in una nota aziendale ufficiale di fine dicembre, «nonostante il puntuale e integrale impiego delle risorse che ne sono derivate, non è stato possibile per la società dare sufficiente impulso al processo di ripresa commerciale. Il fatturato di 12 mesi al 30.11.2014, pari a euro 24,7 milioni, non ha raggiunto livelli idonei ad abbattere gradatamente l’esposizione debitoria preesistente, che a oggi è pari a euro 25.000.000 di debito bancario riscadenziato a 5 anni, euro 6.400.000 di debito verso fornitori riscadenziato, e euro 8.900.000 di debito verso fornitori scaduto. Sussiste anche un rischio di possibile responsabilità solidale, pari a euro 21.200.000, per debiti accollati dalle società EB Holding e FD Consultants, entrambe azioniste della società».

La società, che vanta comunque 24 milioni di crediti commerciali e 18 milioni di associazioni in partecipazioni in farmacie facenti parte del network, ha avviato una procedura di concordato preventivo per arginare, durante la definizione del piano di risanamento, le iniziative assunte nel frattempo da alcuni creditori. Il piano prevederà, spiega l’azienda, un nuovo aumento di capitale e la dismissione di alcuni assets per abbattere l’indebitamento e tornare alle normali forniture da parte dei fornitori. Il Tribunale di Milano ha ora concesso, su richiesta di Essere Benessere, la proroga fino al 2 maggio per il deposito della proposta concordataria e del relativo piano e la società sta valutando offerte per l’acquisto di propri assets. In ballo non ci sono infatti “solo” le spettanze dei creditori, ma, come ricorda l’azienda stessa, anche la tutela dei posti di lavoro dei dipendenti.

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