“La farmacia dei servizi? Quella rurale lo è da anni senza alcun tipo di esitazione e non se ne parla. Tutti i giorni centinaia di colleghi accolgono nelle loro piccole farmacie i pazienti, con senso del dovere e di sacrificio”, con queste parole esordisce Mario Flovilla di Federfarma Avellino, riferendosi alla vita quotidiana dei farmacisti rurali. “Essere farmacista rurale non è un semplice calcolo legato al numero di abitanti e di fatturato, lo status va ben oltre tutto ciò: il farmacista è un vero presidio sul territorio, proprio come lo è il Parroco, il Maresciallo e il Sindaco.”
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Farmacia rurale, tanto amata, quanto dimenticata, costituisce tutt’oggi l’avamposto del sistema farmaceutico italiano e consente a milioni di cittadini assistenza capillare, spesso 24 ore su 24, indipendentemente da orari, leggi e regolamenti, al di là di ogni ottica commerciale e speculativa.
Essere farmacisti rurali significa anche avere un contatto diretto con il cittadino, un dialogo franco e trasparente, un rapporto di stima e di amicizia. Per ogni tipo di problema, c’è il farmacista rurale.
Essere farmacista rurale significa però sacrificare la propria vita in favore del servizio al cittadino, a partire da una semplice pizza con la famiglia o un fine settimana di relax. Non solo, la farmacia rurale soffre di tutti i problemi del resto delle farmacie italiane, non ultimo il problema del contingentamento dei farmaci, legato al fatturato, delle consegne giornaliere, della bassa qualità delle vie di comunicazione ed in ultimo, ma non meno importante, della scarsa connettività ad Internet. Questione che, con l’avvio della ricetta dematerializzata, comporterà non pochi problemi e disparità territoriali.
Essere rurali però non significa trovarsi necessariamente in zone impervie del territorio, come quelle a cavallo dell’appennino, ma trovarsi probabilmente in una zona urbana, di forte degrado economico e sociale, al punto da soffrire degli stessi problemi dei colleghi montani.
E’ da questa condizione che nasce la necessità di ridefinire il concetto di ruralità, garantendo un’assistenza alle farmacie che si trovino in zone particolarmente disagiate, mediante gli strumenti a disposizione, quale l’indennità di residenza. Indennità che a quanto pare porta grandi disparità di trattamento tra farmacie rurali di differenti Regioni.
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