pos farmacia obbligatorioPer effetto della conversione in legge del c.d. “decreto milleproroghe” (D.L. 150/2013 convertito in legge 15/2014 in vigore lo scorso 28 febbraio) ritorna nel caos l’obbligo per imprese e professionisti di accettare – indifferentemente per prodotti ceduti o prestazioni di servizi rese – pagamenti anche tramite POS.
Di tale nuovo adempimento – concepito per favorire il consumatore ma anche per permettere una migliore tracciabilità e sicurezza delle “transazioni” in materia locativa – si è parlato parecchio sulla stampa specializzata, specie con riferimento alle proteste sollevate dalle categorie professionali – indubbiamente meno abituate delle imprese ad incassare i propri compensi in moneta elettronica – che dovranno infatti procurarsi anch’esse la necessaria attrezzatura stipulando con le banche le opportune convenzioni.
Ma i soggetti coinvolti, come si è detto, sono anche le imprese – e quindi le farmacie – le quali invece, con bancomat e carta di credito, hanno storicamente molta più confidenza, anche se l’utilizzo della moneta elettronica, diventando un vero e proprio obbligo, non potrà più essere eluso e quindi le farmacie che ancora non si siano attrezzate (non dovrebbero essere certo numerose) faranno bene a provvedere.
Ma veniamo al punto, anche per richiamare all’attenzione di tutti noi il quadro di funzionamento, o di non funzionamento, della nostra macchina legislativa (abbiamo commentato un paio di giorni fa l’intervento del MEF sul pagamento dei canoni di locazione abitativa…).
Il D.L. 179/2012 (art. 15, comma 4), introducendo la novità a partire dal 1° gennaio 2014, demandava ad un decreto ministeriale le norme di attuazione; il provvedimento, emanato il 24 gennaio u.s., fissava dal prossimo 28 marzo la decorrenza dell’obbligo per il momento solo per importi superiori ai 30 euro e – fino al 30 giugno 2014 – soltanto per i soggetti il cui fatturato dell’anno precedente sia stato superiore a 200 mila euro.
Insomma, si era finalmente delineato un insieme di regole sufficientemente certo.
Su tutto questo “irrompe” però la legge di conversione del “Milleproroghe”, la quale rinvia dal 1° gennaio al 30 giugno 2014 il termine di decorrenza previsto nel testo originario (il D.L. 179/2012) “al fine di consentire alla platea degli interessati di adeguarsi all’obbligo di dotarsi di strumenti per i pagamenti mediante carta di debito (POS)”.
Ma a questo punto – è chiaro – la tempistica del decreto ministeriale, superato dalla proroga legislativa, viene vanificata, perché ad oggi sembrerebbe proprio che il nuovo adempimento sia posto nel nulla, se non altro in attesa che una riscrittura delle norme attuative tenga conto del nuovo termine del 30 giugno 2014.
Non c’è che dire: un bel… caos.

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(valerio salimbeni)

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