
Di conseguenza, secondo la sigla, «ipotizzando che il 30 o il 50% di chi trova lavoro abbia già il posto assicurato, i dati cambierebbero in questo modo. Entro il primo anno troverebbe lavoro una percentuale oscillante tra il 28,04 e il 40% quindi 3, o al massimo 4 colleghi su 10. Ed entro 5 anni una percentuale che oscilla tra il 42 e il 58,9 %. Al contrario, resterebbe senza lavoro, a 6 anni dalla laurea, una percentuale compresa tra il 41,1 e il 58%: superiore quindi al 40%». Secondo il Sinasfa si tratta di «cifre estremamente preoccupanti sia per i nuovi laureati che per tutti i colleghi, perché nel momento in cui per un motivo qualsiasi si perde il posto di lavoro potrebbe essere molto difficile trovarne un altro. Verificando queste cifre e usandole nel modo opportuno, potremmo evitare che tante famiglie spendano soldi e speranze per una laurea che non garantirebbe alcuna soddisfazione. Allo stesso tempo, riducendo il numero dei nuovi laureati senza la farmacia di famiglia, potremmo accrescere le percentuali occupazionali di chi da anni cerca un lavoro stabile». E per questo che, al fine di «fare un po’ di chiarezza», Sinasfa ha lanciato un sondaggio, al quale si può accedere sul sito Internet http://www.sinasfa.it/. Obiettivo: comprendere appunto quanto tempo sia passato dal momento in cui ci si è laureati a quello in cui si è raggiunto l’agognato posto di lavoro.
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